simpson_bulliNAPOLI – La rete internet nasconde numerose insidie. Trappole che si nascondono spesso dietro alle più inimmaginabili situazioni della vita quotidiana. Come una chat con quelli che si ritengono coetanei. Questo accade soprattutto ai più giovani. Spesso la poca familiarità degli adulti con le nuove tecnologie fa sì che questi ultimi vengano a conoscenza dopo molto tempo dei problemi nei quali incorrono i figli. Una delle piaghe più diffuse è il cyber bullismo.

Per molto tempo gli esperti si sono interrogati su come combattere questi fenomeni. La risposta è arrivata ed è chiara: prima di tutto è necessario conoscere. Apprendere termini come catfish, grooming, flaming, che sono ormai entrati nel cyberlinguaggio quotidiano, è necessario. Per diffondere la spiegazione di questo linguaggio è stato inventato “iGLOSS@1.0”, un abbecedario sul cybercrime composto da cinquantacinque voci sui comportamenti devianti on line. Consultabile al sito internet www.iglossa.org il dizionario è disponibile sia in italiano che in inglese. iGloss@1.0  è stato pensato per gli operatori dei servizi sociali, sanitari e giudiziari, oltre che per i genitori e per gli stessi giovani fruitori del web.

Il prossimo 2 febbraio il progetto sarà presentato a Napoli. Tappa quasi obbligata per l’appuntamento il Centro Europeo di Studi di Nisida. La tappa napoletana della presentazione di “iGloss@1.0” sarà realizza in collaborazione con il Csv  Napoli, la cooperativa sociale “Nesis Gli Amici di Nisida” e l’associazione “Monelli tra i Fornelli”. L’iniziativa, che rientra nel progetto culturale “Le parole degli altri”, organizzata dall’Ufficio Studi, ricerche e attività internazionali dell’Ifos (Istituto di Formazione Sardo), è a cura di Isabella Mastropasqua, Valeria Cadau e  Luca Pisano.

 
Clicca qui per scaricare il programma completo

di Ciro Oliviero

@ciro_oliviero

 
 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui