ROMA – I disturbi mentali sono tra le cinque patologie non trasmissibili più comuni insieme ai tumori, alle malattie cardiocerebrovascolari, al diabete e alla broncopneumopatia cronica ostruttiva. Un tema importante, dunque, che oggi viene riproposto per tentare di superare pregiudizi, stigma, isolamento e discriminazione. Il 10 ottobre, infatti, è la Giornata mondiale della salute mentale: un’occasione per riflettere e confrontarsi anche perché, stando ai dati, il disagio psichico in Italia è in aumento. Negli ultimi anni sono cresciute di oltre un milione le persone affette, a causa in particolare di ansia e depressione. Allo stesso tempo, si riducono i servizi per la salute mentale a causa delle restrizione al turn-over del personale e della riduzione delle risorse disponibili.
IL LAVORO – L’occupazione come inserimento sociale e come strumento di riabilitazione personale resta uno dei temi cruciali. Sono molti gli esempi di cooperative sociali impegnate nell’inserimento di soggetti svantaggiati, in particolare utenti con disagio psichico, che attraverso l’acquisizione di competenze professionali riescono a ritrovare dignità e autostima, nonché un’autonomia economica. In particolare, la cooperativa Sol.Co. da anni collabora fattivamente con Osram, che nei giorni scorsi ha celebrato i suo 50 anni di attività e di presenza a Treviso. Nella collaborazione con Osram, Sol.Co. impiega, grazie alle commesse di lavoro assegnate, 20 soggetti (di cui 7 assunti stabilmente) impegnati nel confezionare ben 32 milioni di lampade l’anno, un numero impressionante sia per quantità che per la ricaduta sociale che ne deriva. Negli anni sono state sviluppate altre attività e nello specifico: cover, recupero dissipatori, ferriti, acqualed, pulizia pinze, accenditori, bobine e condensatori, permettendo quindi la formazione di nuove professionalità e competenze.
IL CARCERE – Il carcere può alimentare una sorta di “circolo vizioso della sofferenza psichica”: l’isolamento e la mancanza di contatto con l’esterno, insieme allo shock della detenzione, possono facilitare la comparsa o l’aggravarsi di un disagio psichico che può essere già diagnosticato o ancora latente. In questo senso, la detenzione è un amplificatore del disturbo. I numeri sono allarmanti: più di 42 mila detenuti italiani – il 77% degli oltre 54 mila totali – convivono con un disturbo mentale: dai disturbi della personalità alla depressione, fino alla psicosi. Disagi che possono portare a conseguenze estreme come l’autolesionismo (circa 7 mila episodi in un anno) o il suicidio (43 casi e oltre 900 tentativi solo nel 2014). Il progetto “Insieme – La Salute mentale in carcere” è una iniziativa promossa dalla Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria, dalla Società Italiana di Psichiatria e dalla Società Italiana di Psichiatria delle Dipendenze. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, gli esperti lanciano l’allarme sulla gestione dei disturbi mentali nelle carceri italiane e indicano la strada per permettere ai detenuti di avere le stesse opportunità di cura e di assistenza di cui godono i pazienti al di fuori dei penitenziari. Il progetto Insieme individua cosi un nuovo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, si propone di integrare le diverse figure professionali che lavorano all’interno delle prigioni e di assicurare una continuità terapeutica-assistenziale anche dopo la scarcerazione.
GLI APPUNTAMENTI – Il Policlinico Umberto I di Roma mette a disposizione i suoi esperti per visite ed esami gratuiti dedicati ai disturbi psichici femminili quali ansia, depressione, disturbo bipolare, psicosi, problemi di sonno. Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna, con il patrocinio della Società italiana di Psichiatria e della Società italiana di Neuropsicofarmacologia e con il contributo di Angelini, Aon, Janssen, Lundbeck e Pfizer, promuove il terzo “H-open day” consecutivo per sensibilizzare la popolazione sulle patologie mentali e sull’importanza della loro diagnosi precoce, favorire l’accesso alle cure e contribuire a superare pregiudizi, stigma e paure legati alle malattie psichiche.  Da segnalare, poi, una corsa che parte da Verbania per fermarsi a Torino. Le tappe? I centri di Salute mentale sparsi lungo l’intero tragitto, da quello della Asl di Novara, passando per Biella, Settimo Torinese, Giaveno, Rivoli, Orbassano, fino ad arrivare al capoluogo sabaudo. Saranno loro a organizzare “pit stop” e punti di ristoro per i corridori di questa inedita gara; i quali di quei centri, nella vita di tutti i giorni, sono gli operatori e gli utenti. A capitanarli ci sarà Alberto Taverna, psicologo e consulente Asl, nonché appassionato runner: ogni tappa sarà occasioni per far conoscere al pubblico le attività dei Csm, i problemi e la vita di utenti e operatori, la questione della salute mentale. Il tutto, come ogni anno, accade all’interno di “Robe da matti”, la kermesse con cui dal 2014 a Torino si è scelto di celebrare la settimana della salute mentale.

di Francesco Gravetti

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