Una possibilità di scoprire il proprio talento culinario e sperare in un futuro pienamente immerso nel mondo del lavoro, come approdo di un percorso fatto di impegno e sacrifici. Per 15 donne dei Quartieri Spagnoli di Napoli– madri e donne – tra i 30 e i 60 anni il diploma conseguito alla fine del corso di formazione “Gestione delle cucine e dei servizi di ristorazione’’, promosso dall’associazione Muezzin e da Foqus Fondazione Quartieri Spagnoli con il finanziamento della Regione Campania, la consapevolezza di avere del talento in cucina, è un piatto finalmente pronto a essere servito. La cerimonia di consegna dell’attestato Haccp e del diploma è avvenuto nella sede di Foqus, dove le donne coinvolte hanno tenuto il corso dalla fine del 2022 nelle cucine sociali gestite dallo chef Antonello Rinaldi che si affacciano nella Corte dell’Arte della Fondazione di via Portacarrese a Montecalvario e dove in molti, sia chi vive Foqus che chi arriva momentaneamente, si ferma a pranzo. Le 15 donne a cui è stato consegnato il diploma potranno lavorare in base ai propri ritmi del proprio quotidiano nella cucine di Rinaldi o in sala, arricchendo con le proprie ricette personali il menù del ristorante.

Il progetto- Ma come nasce il corso di formazione? A spiegarlo è Renato Quaglia, direttore generale di Foqus. «Ci siamo ispirati al modello delle cucine sociali di Beirut, dove le contadine che abitano in collina, quando possono, scendono in città per gestire direttamente, e con i loro prodotti dei campi, la ristorazione di alcuni locali. Da questa esperienza – aggiunge Quaglia – abbiamo ricavato il principio della gestione del lavoro basato sui tempi della vita privata che può non consentire alla donna il tradizionale tempo pieno o continuativo». Tutte le donne partecipanti hanno risposto al bando, cominciando lo scorso inverno il percorso culminato oggi. Rachele Furfaro, presidente Foqus, dice: «Da tempo cerchiamo di creare prospettive lavorative per le donne del quartiere su cui da quasi dieci anni insistono l’attività della nostra fondazione. Riconoscere la necessità di conciliare tempi di vita e di lavoro, in base alle esigenze delle donne dei Quartieri Spagnoli, è la sfida di questi tempi». Ovviamente soddisfatto anche lo chef Antonello Rinaldi il quale tiene a sottolineare di essere «entrato in contatto con donne che hanno un’energia straordinaria e tanta voglia di fare. Abituate a mangiare per le loro famiglie, hanno dovuto fare il salto di scala dalla cucina familiare agli 80 coperti del ristorante. Con questo corso abbiamo contribuito ad ampliare il loro orizzonte di conoscenze conservando le radici che affondano nella cucina tradizionale napoletana, dalle torte rustiche, casatielli e tortani, ai classici sughi del ragù e della genovese, fino ai dolci». «Il nostro progetto aveva l’idea nuova di non obbligare a formare la professione e di ampliarlo, ma scegliendo il proprio spazio di lavoro. A Beirut chi lavora in progetti del genere lo fa a nero, noi abbiamo dovuto adeguarlo al sistema normativo rispettando le complessità dei Quartieri Spagnoli, complessità diversi rispetto a quelle della capitale del Libano» ricorda Paolo Scotti, presidente dell’associazione Muezzin. Secondo l’assessor regionale alla Scuola e Politiche sociali e Politiche giovanili Lucia Fortini «si tratta di un’iniziativa concreta che mette in pratica la vera essenza del concetto di comunità».

La parola alle diplomate – Maria, Rosaria, Giusy, Angelica, Elisa e le altre sono giustamente euforiche per il risultato raggiunto. Per loro il diploma rappresenta uno stimolo per prendere definitivamente in mano la propria vita, che spesso ha suggerito una scala delle priorità forse non proprio voluta a determinate caratteristiche. «È stata un’esperienza bellissima fare la conoscenza delle altre donne del corso e metterci alla prova imparando altri modi per cucinare» afferma Maria Falvo, 65 anni dei Quartieri Spagnoli, che racconta uno spaccato della sua esistenza. «Io mi sono sposata ma non ho avuto figli. Attualmente vivo con i miei nipoti e ho fatto la consulente del lavoro, quindi un impiego totalmente diverso rispetto a quello dello stare in cucina». In proposito, Maria rivela: «Sino a 8 o 9 anni fa non sapevo neppure fare il caffè, me lo portava a letto mia madre. Poi quando lei si è ammalata, ho cambiato registro e mi sono dilettata a cucinare, cosa che mi piace tanto scoprendo la passione del cibo, mi piace fare la pasta con la besciamella». Elisa Sarpa, 62 anni con un figlio di 44 anni e sposata conferma «di aver appreso molte cose, per noi e anche per me è stata una novità assoluta. Ci siamo divertite assieme, passando giornate divertenti». Angelica Pesce 32 anni, altra diplomata del corso ha dedicato buona parte della sua vita a prendersi cura dei figli, essendo diventata mamma a soli 18 anni (ha un figlio di quasi 14 anni e una di 5 anni) essendo anche costretta a lasciare la Facoltà di Lingue e Cultura Europee alla Federico II che frequentava in modo brillante. «Io ho sempre amato cucinare – afferma – quindi quando ho saputo di questa opportunità ho colto a volo l’occasione per perfezionarmi nel preparare i piatti della nostra tradizione, a me piace molto fare le torte e i dolci, e conoscere anche la storia dei prodotti alimentari della cucina napoletana. Non solo: ho scoperto di avere talento e doti da leader. Mi metterei in proprio con un’attività culinaria, mi sento pronta». Angelica, piuttosto emozionata pur orgogliosa di quanto ottenuto, ci tiene con il suo grosso sorriso a riaffermare le sue «radici dei Quartieri Spagnoli. Si sono abbattuti molti pregiudizi su questo posto e di ciò sono contenta». Susy, è in cucina da 8 mesi a Foqus. «Per me è una qualcosa di bellissimo cucinare, vorrei continuare a lavorare, anche in proprio, pur non essendo giovanissima. La vita a volte ti mette davanti a strade non scelte da te ma questo percorso mi ha ripagato di tante rinunce».

di Antonio Sabbatino

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui