Marciapiede BRINDISI- Sta riscuotendo numerosi consensi il videogame dimostrativo, realizzato da tre cittadini di Oria, paesino della provincia di Brindisi, che mette in luce le gravi difficoltà di movimento per i disabili, a causa delle odiose barriere architettoniche, che angustiano le nostre città. Protagonista del video, realizzato e caricato su Youtube da Alfredo Carbone e da Antonio Delli Santi, Rosario Epifani, perito chimico 36enne, da quattro anni costretto sulla sedia a rotelle a causa della sclerosi multipla. «Ho ripetuto il percorso che faccio uscendo solitamente di casa- spiega Epifani-  per mostrare gli ostacoli che incontro per raggiungere il bar o la farmacia o per recarmi in Comune, con i marciapiedi che non ci sono e con gli scivoli che sono sistematicamente occupati dalle automobili in sosta selvaggia, senza che nessuno intervenga».
VIDEOGIOCO-“Oria questa è Sparta” è il titolo simbolico del videogioco, nel quale viene reclamata a gran voce, attraverso la forza inequivocabile delle immagini, la necessità di favorire gli spostamenti anche per i portatori di handicap, che non devono essere considerati cittadini di “serie b”, ma hanno dei diritti, che vanno rispettati. «L’idea del videogioco- fa notare il videomaker Antonio Delli Santi- ci è venuta dai racconti che Rosario faceva circa le sue quotidiane difficoltà relative alle innumerevoli barriere architettoniche presenti in città, che non sono frutto della struttura urbanistica antica di Oria, ma di una odierna mancanza di cultura e sensibilizzazione versoil tema della disabilità. Durante la registrazione del video Rosario ha rischiato di essere investito ad ogni incrocio per l’assenza di una segnaletica adeguata e per la mancanza ed educazione da parte degli automobilisti, che continuavano incessantemente a suonare il clacson».
BARRIERE ARCHITETTONICHE- Il problema delle barriere architettoniche non colpisce solamente i disabili, come fa notare il giornalista Alfredo Carbone, che per primo ha raccolto la testimonianza di Epifani: «Tali disagi non li incontrano solamente i diversamente abili, ma anche le mamme che portano i figli nel passeggino o le persone anziane e ciò accade in qualsiasi paese soprattutto del sud Italia. Il nostro non era un modo per “attaccare” Oria e rifuggo le accuse di chi dice che abbiamo gettato fango sul nostro paese. Anzi, colgo l’occasione per invitare tutti a girare i video nelle proprie città per mostrare come siano diffuse le barriere architettoniche in ogni parte d’Italia».

 di Nicola Clemente

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