Alcuni giorni fa, la “Casa di Tonia” ha ricevuto la visita di un detenuto del carcere di Secondigliano che sta scontando la pena dell’ergastolo. L’uomo ha voluto donare alcuni quadri e altri manufatti da lui realizzati ai bambini che sono accolti e sostenuti dalla struttura residenziale realizzata dalla “Fondazione in Nome della Vita Onlus”. “Presso la nostra struttura il nostro ospite è stato in compagnia dei suoi familiari, un permesso ottenuto dopo quasi 29 anni di detenzione – fanno sapere i volontari della “Casa di Tonia” – non è facile parlare di queste cose, ma crediamo fermamente nelle finalità rieducative e in un processo di umanizzazione delle carceri.” Si è trattato di un piccolo evento avvenuto in sordina, senza preavvisi e senza telecamere per ovvi motivi, ma che ha offerto momenti di forte emozione per tutti. “Qui a Casa di Tonia cerchiamo di dare speranza e un futuro migliore a tutti: è la casa dell’accoglienza e dell’amore familiare – davanti a momenti così toccanti restiamo in silenzio e riscopriamo l’umanità dei piccoli gesti, di un abbraccio, di un sorriso, del cibo condiviso”, concludono i volontari. La “Casa di Tonia” è luogo socio-educativo residenziale aperto a donne in difficoltà di qualunque nazionalità, religione e provenienza sociale: un treno inarrestabile che continua a dare un po’ di sollievo a tante famiglie e tante mamme in difficoltà. Si tratta del progetto più ambizioso di “Fondazione in Nome della Vita Onlus”.

di Mirella D’Ambrosio

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