Il sostegno alla popolazione carceraria trova il suo fondamento nella Carta Costituzionale e nelle varie anime da cui era composta l’Assemblea Costituente, lavorare al fianco dei detenuti significa donare un’opportunità di riscatto capace di cambiare la vita del singolo e di trasformare l’intera società. Questo è il senso dell’opera svolta dall’Associazione Una Mano Amica ODV nelle sue molteplici attività che trovano il loro compimento nell’aiuto all’interno degli istituti di detenzione, nelle attività in favore delle famiglie dei carcerati e in tante opere compiute al fianco delle persone in stato di bisogno, sia senza fissa dimora che persone anziane con pochi mezzi economici. «La nostra associazione nasce da un lavoro svolto da me sin dal 1995 nel Carcere di Secondigliano», afferma Eduardo Todaro, presidente dell’Associazione, «nel corso degli anni, incontrando le persone detenute, ho iniziato a capire le problematiche all’interno degli istituti, quelle personali dei carcerati e anche il perché è il come si sono trovati in determinate circostanze. Quando il lavoro ha iniziato a crescere abbiamo fondato l’Associazione. Insieme a ben sessanta associazioni su tutto il suolo regionale e in particolare nella zona di Napoli, portiamo i pasti a persone senza fissa dimora. In questo periodo abbiamo svolto un progetto insieme al Comune di Napoli per una realtà all’interno del quartiere di Secondigliano, la Comunità Alloggio “Giuseppe Signoriello” che ha avuto notevoli risultati positivi». Nell’ambito carcerario Una Mano Amica è impegnata attualmente a progettare uno spettacolo teatrale edificante, che narra la storia di un detenuto, proveniente da una famiglia “perbene” e trovatosi a compiere scelte sbagliate, che cambia vita mediante l’incontro con la fede, essendo l’Associazione fortemente ispirata dalla visione cristiana, e riesce a comprendere che la strada della criminalità non è solo sbagliata, ma anche totalmente non conveniente. Una storia che nasce proprio dall’incontro reale con le storie dei detenuti, dall’ascolto delle verità di ciascuno, mite, fatto di attese, senza alcun giudizio preliminare. Inoltre, sempre all’interno dell’Istituto di detenzione Pasquale Mandato di Secondigliano, l’Associazione ha realizzato dei corsi per bibliotecari dedicati ai detenuti, secondo il principio che la cultura libera dai vincoli della criminalità e purifica i territori dalle devianze sociali. “«Attualmente abbiamo sperimentato la messa in prova per una persona detenuta, che due volte a settimana ci ha coadiuvato nelle nostre attività», un nuovo orizzonte per Una Mano Amica che continua il suo impegno affinché la pena sia recupero e il recupero sia giovamento per l’intera società civile.
di Cristiano M. G. Faranna