Una Campania sott’acqua con i primi temporali di fine agosto. Davanti alle immagini di questi giorni ancora una volta la nostra regione si conferma sempre più soggetta ad alluvioni e piogge intense, e sempre più fragile e impreparata di fronte alla crisi climatica. Un clima da paura con eventi estremi che mettono a repentaglio la vita dei cittadini causando gravi danni al territorio come dimostrano i dati dell’ Osservatorio Città Clima di Legambiente dove nel biennio 2022-2023 si sono registrati 34 eventi meteo estremi (allagamenti e alluvioni da piogge intense, trombe grandinate. Numeri preoccupanti se si pensa che in Campania sono oltre 287 mila le persone che vivono in aree a rischio frane e oltre 295 mila quelle a rischio medio o alto di alluvione  secondi dati Ispra).

L’urgenza di intervenire è ormai sotto gli occhi di tutti. Gli effetti sempre più violenti dell’emergenza climatica, su cui anche gli scienziati dell’IPCC si sono più volte soffermati con i loro studi, sono ormai tangibili anche nel nostro Paese, che è tra i più esposti nel continente europeo. Oggi una delle grandi sfide legata alla lotta alla crisi climatica riguarda anche la vera mitigazione del rischio idrogeologico che si potrà ottenere solo integrando la restituzione dello spazio ai fiumi, agendo su delocalizzazioni, desigillatura di suoli impermeabilizzati, rinaturazione delle aree alluvionali, azzerando il consumo di suolo e non concedendo nuove licenze per edificazioni in aree prossime ai corsi d’acqua”.In una nota Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania sulle piogge che in questi giorni hanno colpito buona parte della Regione Campania con fango e detriti che hanno arrecato danni soprattutto nel casertano con due dispersi.

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