caccia-di-frodo-nel-parco-del-vesuvioNAPOLI – Due bracconieri arrestati, furto di legname dalla pineta, roghi, sversamenti abusivi di rifiuti: le aggressioni al Parco nazionale del Vesuvio sono una costante. Il rispetto per l’area protetta, da parte dei cittadini, è sempre più una chimera, nonostante le campagne di sensibilizzazione e gli sforzi da parte di associazioni e (a volte) delle istituzioni. L’ultimo episodio è avvenuto ieri, sul territorio di Sant’Anastasia: gli agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno arrestato un uomo trovato in possesso di una doppietta con matricola abrasa, diverse munizioni di vario calibro ed altre armi, intento a dare la caccia alle quaglie all’interno dell’area protetta. T. B. aveva realizzato una postazione fissa con richiami elettromeccanici vietati, utilizzati per attrarre i volatili che dovevano essere uccisi. «La migrazione delle quaglie verso l’Africa settentrionale inizia già a fine agosto e prosegue per tutto il mese di settembre. I bracconieri attirano gli esemplari con i richiami acustici elettromagnetici che riproducono il verso della quaglia oppure con esemplari vivi spesso accecati. La brillante operazione svolta dal Corpo Forestale dello Stato rientra nei servizi di tutela delle risorse naturali del Parco Nazionale del Vesuvio pianificati dall’Ente Parco e dal Corpo Forestale e che nel 2013 ha registrato già un altro arresto sempre ad opera dal Corpo Forestale per bracconaggio effettuato utilizzando un fucile con matricola abrasa», commenta il direttore dell’Ente Parco, Gennaro Esposito.
DIRETTORE – Esposito è preoccupato per l’escalation di reati nell’area protetta e non lo nasconde: «Desta allarme la circolazione, seppur per motivi legati alla caccia illegale, di armi clandestine senza matricola nell’area del Parco. Armi che possono essere utilizzate anche per commettere altri delitti. Per questa ragione l’Ente Parco inoltrerà alla Questura di Napoli una richiesta di intensificare i controlli di polizia amministrativa sulla detenzione e porto delle armi da caccia su tutti e 13 comuni rientranti nell’area protetta». Ma per il Parco Vesuvio quella del 2013 non è stata un’estate facile: a metà luglio i carabinieri di Terzigno, coordinati dal maresciallo Adolfo Montagnaro, hanno denunciato per ricettazione due persone. I due sono stati fermati all’altezza di via Vecchia Campitelli ed avevano nel veicolo diverse fascine di legna. Non hanno dato informazioni sulla provenienza del legname ma i militari hanno supposto che era stato tagliato dagli alberi della vicina pineta. Sempre in estate, la Forestale  ha effettuato decine di interventi contro chi accende o sversa rifiuti illegalmente. Due cittadini, sorpresi dagli agenti sempre a Terzigno, erano addirittura dipendenti di una cooperativa che lavora per conto del Comune.

di Francesco Gravetti 

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