L’Alzheimer, un male silenzioso che trascina nei suoi meandri non solo l’ammalato ma anche la sua famiglia. Oggi l’Istituto Superiore della Sanità stima che in Italia vi siano oltre 600mila pazienti affetti da demenza di Alzheimer e milioni sono le persone che direttamente o indirettamente se ne occupano, spesso in completa solitudine. Settembre da trent’anni è il mese dedicato a questa patologia devastante, alla ricerca, alla prevenzione ma soprattutto alla sensibilizzazione su cosa è necessario all’ammalato e ai suoi cari per rompere il silenzio.
 In occasione della trentesima Giornata Mondiale dell’Alzheimer l’associazione napoletana Aima Onlus dunque propone una serie di iniziative importanti per il territorio vesuviano e non solo. In primis, insieme all’Asl Napoli Nord e all’Ambito N12 di competenza presenta il primo Centro Polifunzionale in Campania per le persone con declino cognitivo e demenza. Un centro che sorge a Bacoli, in via Campi Elisi 1, che è accreditato e per il quale l’obiettivo è che diventi punto di riferimento per persone che necessitano di attività di animazione, di abilitazione, di socializzazione, di inclusione e attività indirizzate al mantenimento dell’autonomia.
Dall’Alzheimer infatti non si guarisce, purtroppo, ma si può mantenere a lungo una certa autonomia sia individuale che di gruppo; si può almeno procrastinare la malattia e soprattutto garantire al paziente di mantenere uno stile di vita dignitoso.
Accanto alla presentazione del Centro, Aima Onlus farà sentire il proprio già pluriennale impegno con altre iniziative. Fino al 30 settembre sarò attivo il Counseling per i caregiver al numero verde 800 098546 dalle 9 alle 18, dal lunedì al venerdì; il 29 settembre si terrà Caffè Alzheimer presso Casa Aima Pozzuoli, dalle 16 alle 18, con laboratori per utenti, gruppi di auto e mutuo aiuto per i caregiver.
Così Marzia De Luca di Aima Onlus: «Bisogna continuare a puntare i riflettori su questa malattia, soprattutto perché ancora oggi le richieste di ammalati e loro parenti sono sistematicamente disattese. Parliamo di aspetti concreti come la difficoltà di accesso alle prestazioni legate al riconoscimento di invalidità causata dalla apparente buona forma fisica dei pazienti. Ciò comporta conseguenze pratiche, come l’impossibilità di avere i caregiver accanto durante un ricovero ospedaliero, per esempio».
«E’ necessario – continua – fare da interpreti al silenzioso grido di aiuto dei malati e delle famiglie. Bisogna creare strutture che siano adatte ad accogliere; si devono promuovere strade alternative alla terapia con psicofarmaci e dare dignità di professionisti della sanità ai caregiver formati professionalmente. Aima Onlus ne ha formati diversi con un corso da 600 ore: bene, questi lavorano nelle strutture private e non nel pubblico dove potrebbero colmare un vuoto importante».
«Sulla scorta di un modello biopsicosociale multidisciplinare, portato avanti fin dal Duemila dall’associazione e registrato con il marchio A.M.A (Approccio umanistico multidisciplinare per Alzheimer) presso l’ufficio Italiano Brevetti e Marchi, attraverso terapie non farmacologiche Aima intende contribuire, in collaborazione con altri stakeholder, alla realizzazione di progetti di vita sia per la persona con demenza che per la sua famiglia, entrambe vittime di questa devastante malattia. La collaborazione con i servizi della ASL Napoli 2 Nord e dei Comuni dell’area flegrea in una prospettiva di umanizzazione, di continuità assistenziale, di rapporti intergenerazionali e di integrazione con altre persone ed altri servizi territoriali, istituzionali e non presenti sul territorio e nell’ambito di un Welfare di Comunità non potrà che migliorare tale percorso volto ad una de-istituzionalizzazione, ad una migliore qualità di vita della Persona e della sua famiglia e ad una riduzione della spesa, spesso impropria,  a carico del servizio sanitario nazionale».
Decisivo, conclude Marzia De Luca, l’apporto di privati: «Ci sono vicini molti amici tra cui il dottor De Rosa del Rotary di Posillipo che ci ha donato gli arredi. La famiglia Cortese che ci sosterrà con un contributo economico per poter gestire i laboratori e  tanti altri amici Aima».
Nonostante l’Alzheimer sia uno dei mali del secolo, perché uno dei più diffusi nel Pianeta, in Italia spesso le famiglie sono relegate ai margini dell’assistenza, lasciate sole a occuparsi di adulti che hanno improvvisamente smarrito la loro identità. Per questo l’azione di Aima Onlus Napoli appare come un faro luminoso nel buio che dai meandri della mente degli ammalati si avviluppa purtroppo spesso anche intorno alle vite di chi li ama.
di Bianca Bianco

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