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Altro che Fase 2, l’emergenza povertà è appena iniziata. L’appello: «Aiutiamo chi è rimasto indietro»

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Nessuna fase 2, mai realmente iniziata. Al massimo una fase 1 bis, simile alla precedente per l’enorme povertà in cui sono costrette migliaia di famiglie napoletane ancora di più sul lastrico dopo oltre 2 mesi dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Consapevoli come per molti nulla sia cambiato nonostante qualche allentamento delle misure di contenimento alla diffusione del Covid sono gli attivisti del centro Sgarrupato di vico Lepre, nel quartiere Montesanto.
La solidarietà – Da inizio marzo ad oggi sono all’incirca 6000 i generi alimentari e di prima necessità consegnati dallo Sgarrupato non solo ai cittadini residenti nel quartiere Avvocata/Montecalvario ma un po’ a macchia di leopardo in tutta Napoli e in qualche luogo della provincia. Pasta, pane, olio, farina, ma anche pannolini per bambini acquistati o messi a disposizione dagli stessi volontari del centro di vico Lepre, dagli esercenti e dalle persone di buon cuore e destinati a chi è rimasto senza nulla. Oramai le giornate passate a scorrere le liste e ad accogliere telefonate delle persone disperate non si contano più, vanno avanti da inizio marzo senza soluzione di continuità. L’intenzione dello Sgarrupato è di continuare ancora per settimane, ma le risorse iniziano a scarseggiare e le scorte non sempre bastano. L’appello è ancora una volta al buon cuore dei napoletani. «Ma queste persone che lo Sgarrupato sta aiutando non è che prima del Coronavirus navigassero nell’oro, anzi sopravvivevano il più delle volte con lavori sottopagati o a nero» afferma Bianca Verde, consigliera alla Seconda Municipalità (che con la sua giunta sta facendo la propria parte per sostenere i più indigenti) e uno dei punti di riferimento dello Sgarrupato. Come detto in premessa, anche Verde sottolinea come «la fase 2 per molti non sia mai cominciata, in troppi sono rimasti indietro. Siamo sostanzialmente al punto di partenza ed anzi è pure peggio perché ora che si può, seppur con delle limitazioni, uscire, la fame di tanta gente si tocca ancora davvero con mano e noi lo vediamo tutti i giorni al contrario di certi rappresentanti istituzionali chiusi nelle loro stanze. Abbiamo ricevuto telefonate strazianti di mamme disperate che non solo non avevano la possibilità dar da mangiare ai propri figli piccoli ma non potevano cambiare loro nemmeno tante volte i pannolini perché non avevano soldi per acquistarli. Per non parlare dei tanti sfratti che rischiano di verificarsi ai danni di cittadini impossibilitati a pagare i fitti» conclude la consigliera Bianca Verde.
Il cuore oltre l’ostacolo –  Non solo a chi è nelle liste, lo Sgarrupato consegna pure a chi mostra i segni della fame e non può aspettare un minuto perché la pancia è vuota. «Abbiamo bussato 6000 volte a casa della gente ma sembra non bastare mai perché lo stato d’indigenza è forte. Sarà lunga» aggiunge Oxana Oliynyk che scorre le liste delle famiglie indigenti da supportare.

di Antonio Sabbatino

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