Obbediente ai baraccati di Korogocho, Alex Zanotelli nel libro “ Lettera alla tribù bianca”(edito Serie Bianca –Feltrinelli, 124 pagine, prezzo 12.00 euro) lancia un messaggio al cuore di chi appartiene alla tribù bianca, perché si converta.

Padre Alex Zanotelli nasce in provincia di Trento, completa i suoi studi negli Stati Uniti e nel 1964 viene ordinato sacerdote. Parte come missionario  comboniano per il Sudan ove resterà per otto anni. Dal 1978 al 1987 è direttore della rivista “Nigrizia”. Per lunghi anni vive in una delle infinite baraccopoli di Nairobi. Trasferitosi nel 2002 in Italia, opera nel rione Sanità di Napoli.

Testimone e interprete della condizione umana rappresenta il mondo “bianco” come un sistema attraversato ogni giorno da chi fugge dalla fame, dalle guerre e dai disastri climatici. Il Mediterraneo, ormai, è diventato il cimitero dei “volti scuri”. La tribù bianca si difende con muri, fili spinati e polizia. L’egoismo, eretto a sistema, pervade la nostra società e la cultura imperante sta devastando la Terra e gli altri popoli e finirà con il distruggere anche noi stessi.

Zanotelli evidenzia come la storia stia procedendo velocemente ed inesorabilmente verso l’annullamento della coscienzaSi è incapaci di produrre strategie e mettere in campo comportamenti capaci di  evitare che milioni di persone soffrano la fame e le guerre e che il pianeta si salvi dalla distruzione.

Sconcertante  è l’aggravarsi dei comportamenti individuali, che sempre più calpestano la dignità di altri esseri umani, evidenziando una brutalità e un’assenza di rispetto senza precedenti. Il mondo della tribù bianca deve cambiare rotta, riconoscere i propri errori ed il valore della dignità di ciascun essere umano, indipendentemente dal colore della propria pelle.

L’opera di sorveglianza costituzionale non sarà da sola sufficiente a reprimere un fenomeno radicato e dilagante che si nutre di elementi ricorrenti, dall’antisemitismo

polarizzazione politica del dibattito sull’accoglienza o il rifiuto di migranti e richiedenti asilo. Padre Alex Zanotelli, nella parte conclusiva del testo si rivolge ai giovani che non considera il futuro, bensì l’unico presente a disposizione per salvare il mondo, rendendolo più umano e plurale. Li invita a sognare, a trovare in se stessi la forza di opporsi ad una società malata ed ingiusta, ad essere strumenti  di pace.

Il dolore subito, nel corso dei secoli,  dagli ultimi grida giustizia riparativa, nel frattempo si faccia carità e ci si attivi a realizzare interventi più equilibrati e giusti, a ricordare che il benessere di ciascuno passa attraverso il benessere di ognuno.

Di Maria Rosaria Ciotola

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