tagliagattiFOGGIA – Una taglia da duemila euro sulla testa del killer dei gatti. Perché la “strage di Via Stame” a Foggia deve essere vendicata. Lo vogliono prendere vivo, però. E vogliono dare un nome e un volto al colpevole, a colui che nel solo mese di giugno ha ucciso una ventina di gatti randagi adottati dalla strada, dal quartiere, che venivano curati ed alimentati dagli abitanti del condominio da cui è partita la caccia all’assassino. Una caccia fatta di locandine, manifesti e foto affisse in diverse zone della città con cui i volontari dell’associazione “Protezione Animale” di Foggia sperano di fare luce sul mistero e, soprattutto, di fare giustizia.
CIBO AVVELENATO – «Sono almeno venti i gatti che sono stati uccisi, avvelenati, nel mese di giugno. Abbiamo fatto analizzare alcune carcasse degli animali ed in base ai dati contenuti nei referti elaborati dall’Istituto Zooprofilattico di Foggia possiamo affermare con certezza che i gatti sono stati assassinati con delle polpette avvelenate. Ma non solo, – dice Terry Marangelli, referente locale della Protezione Animale – perché il sadico, per essere sicuro di raggiungere il suo obiettivo, ha anche farcito le polpette con dei chiodi. Nei corpi di diversi gatti, infatti, sono stati trovati i chiodini che vengono utilizzati dai calzolai». Al reato di strage, dunque, anche l’aggravante di crudeltà verso i gatti randagi. Del gruppo, uno solo è sopravvissuto alla follia del killer. Il piccolo Nasino, salvato grazie al tempestivo intervento dei volontari e a una lavanda gastrica effettuata dai medici veterinari dell’Asl. Per tutti gli altri, invece, «non c’è stato nulla da fare».
«ATTO INGIUSTIFICABILE» – Al momento, però, i volontari non sono ancora risaliti al colpevole. Ma il cerchio si sta stringendo intorno ad un condomino dello stabile di Via Stame. «E’ vero che ci possono essere delle intolleranze verso gli animali perché possono dare fastidio quando sono in calore, quando sporcano, ma quello che è accaduto è ingiustificabile». Anche per questo, «la rabbia e il dolore verso quanto accaduto – prosegue Marangelli – ci hanno spinto a mettere questa taglia per arrivare al nome del killer dei gatti». Duemila euro, equamente divisi tra la Protezione Animale e l’Animal Liberation Front, che saranno offerti a colui che contribuirà a fare giustizia. L’invito dell’associazione, dunque, è di contattare il 330-436344 per favorire l’individuazione dell’assassino. «Garantiamo, ovviamente, l’anonimato della denuncia, ma ci servono soprattutto delle prove certe per incastrare il killer». Intanto, i volontari sono scesi in strada per far sentire la loro voce e per manifestare tutto il loro sdegno verso il «sadico» che ha sterminato i gatti con polpette ripiene di veleno e farcite di chiodi.

di Emiliano Moccia

 

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