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Visite ai Cie, la denuncia dell’Arci: «Si entra solo a Bologna»

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di Francesco Gravetti
ROMA. Nonostante le iniziative di denuncia e mobilitazione organizzate in Europa e in Italia, entrare nei centri di detenzione per migranti per  garantire il diritto all’informazione è ancora estremamente difficile.
In Europa la Campagna “Open Access Now: Aprite le porte! Abbiamo il diritto di sapere”, ha lanciato una mobilitazione straordinaria, dal 26 marzo al 26 aprile, in cui le associazioni aderenti hanno chiesto alle autorità competenti dei propri paesi di poter accedere ai centri. Le risposte o non sono arrivate o sono state per la gran parte negative.
QUI TRAPANI. Lo denuncia l’Arci, sottolineando le particolare difficoltà in Italia: mentre a Bologna una delegazione accompagnata dalla parlamentare Sandra Zampa ha potuto visitare il Cie di via Mattei, la richiesta avanzata dall’associazione di visitare nella giornata di domani il Cie di Trapani Milo non ha avuto risposta, mentre quella di entrare nel centro di via Corelli a Milano il 25 aprile è stata “differita a data da destinarsi in attesa della risposta del ministro Cancellieri cui è stata inoltrata per competenza”. «In questa situazione, va dunque apprezzata la risposta positiva  del Prefetto di Bologna che ha consentito a diversi esponenti della società civile, tra cui Stefano Brugnara, presidente dell’Arci provinciale, di entrare nella struttura. La situazione che si sono trovati davanti è stata definita “drammatica” da Brugnara, sia per le condizioni di degrado ambientale che caratterizza in particolare il reparto maschile, sia per la condizione psicologica dei trattenuti. Spaesamento, disperazione e rabbia rappresentano infatti  lo stato d’animo dominante», spiega l’Arci in un comunicato .
QUI MILANO. Bologna, dunque, rappresenta per ora un’eccezione.  Intanto, in attesa della risposta dalla Prefettura di Trapani, l’Arci segnala che 70 avrebbero da giorni iniziato uno sciopero della fame e della sete, mentre ci sarebbe stato anche un tentativo di fuga. A Milano la risposta è invece arrivata ed è ancora una volta negativa. Per visitare il centro di via Morelli era stata scelta non a caso la giornata del 25 aprile, festa della Liberazione. E nella manifestazione di Milano che commemora questa storica data il problema dei Cie sarà visibile a tutti, attraverso uno striscione che porterà scritto “Aprire gli occhi Aprire Corelli” , dietro cui sfileranno persone con la bocca chiusa dal nastro isolante, per ricordare l’incivile episodio dei due ragazzi rimpatriati con le bocche tappate e le mani legate.

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