TORINO. Le violenze sulle donne non rappresentano solo un grave danno alla soggettività delle donne, ma anche un grave danno sociale, in termini economici e di sviluppo del paese, basta pensare che una donna che subisce violenza si rivolge al Servizio Sanitario Nazionale 4 o 5 volte di più degli altri. È uno dei dati emersi a Torino al convegno «Mai più complici» organizzato dall’associazione Se non ora ma quando? al quale hanno partecipato, tra gli altri, il ministro Elsa Fornero, duramente contestato da un gruppo di attiviste, ed il sindaco Piero Fassino. «Una donna su tre ha subito violenze – ha sottolineato l’economista Maria Laura di Tommaso riportando gli ultimi dati Istat a disposizione, del 2006 – e quando una donna denuncia una violenza generalmente perde almeno sei giorni di lavoro».
400 DENUNCE NEI PRIMI 9 MESI DEL 2012. Il dato positivo emerge dal numero di denunce, fortemente aumentato negli ultimi anni. Il dottor Patrizio Schinco, del Centro di ascolto Demetra, presso l’ospedale Molinette di Torino, ha sottolineato: «Non sono in grado di dire che le violenze sulle donne sono aumentate, ma che sono aumentate le denunce sì – ha detto Schinco – nei primi 9 mesi del 2012 noi ne abbiamo raccolte 400 contro le 300 del 2011».    Il sindaco Fassino si è complimentato per il grande lavoro di studio svolto da “Se non ora ma quando?”. «Un’ associazione – ha detto – che ha rappresentato nel 2011 l’inizio di una fase di cambiamento nel nostro paese. Il fatto che questo movimento non si sia esaurito, ma invece vada arricchendosi con tematiche importanti come il femminicidio, vuol dire voler dare importanza alla soggettività femminile e al suo contributo al cambiamento che si vuole prefigurare».
di Federica Pugliese la Corte

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