social_bambini.jpg_415368877BARI – “Fenomeno trasversale e non riconducibile ad uno specifico ceto sociale”.
È questa la sintesi emersa durante la tavola rotonda organizzata dall’area tutela minori “Fratelli d’Italia” sul tema “Violenza domestica: salviamo i bambini!” tenutasi nell’aula consiliare della Provincia di Bari.
Secondo lo studio delle Nazioni Unite sulla violenza nei confronti dei minori, sono milioni i bambini nel mondo vittime di violenza.
La famiglia, il posto di lavoro, la comunità di appartenenza sono i luoghi in cui solitamente si consuma, ad opera principalmente di persone che fanno parte della vita dei bambini: genitori, compagni di scuola, insegnanti.
«Al momento della denuncia si resta soli, non si ha, in alcuni casi, l’aiuto da parte delle istituzioni – dichiara Filippo Melchiorre, consigliere promotore dell’iniziativa e per cinque assessore ai servizi sociali del Comune di Bari. Va fatto un lavoro quotidiano di modifica e di approccio differente a quello che è attualmente il rapporto culturale rispetto a questi eventi».
DATI. Si stima che ogni anno 275 milioni di bambini assistano a episodi di violenza e maltrattamenti all’interno delle mura di casa, con conseguenze psicologiche devastanti che possono segnarli per un’intera vita. In Italia raggiungerebbero  la cifra di 1 milione i minori che sperimentano questa forma di violenza “assistita”. Ma in famiglia si consumano anche abusi e violenze sessuali: da studi condotti in 21 paesi industrializzati circa il 36% delle donne e il 29% degli uomini dichiarano di averne subiti durante l’infanzia. In alcuni paesi, soprattutto in via di sviluppo, bambini e bambine possono, invece, essere vittime, ad opera di familiari, di violenze legate a pratiche tradizionali dannose, come la mutilazione dei genitali per le bambine, le fasciature immobilizzanti, marchiature, riti di iniziazione violenti, costrizioni ad ingrassare, matrimoni precoci, violenze legate alla dote, esorcismi pericolosi e violenti.

di Mariangela Pollonio

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