di Federica Pugliese la Corte
CASERTA. La Fondazione Migrantes della Cei intende istituire una borsa di studio in memoria di monsignor Bruno Schettino, arcivescovo di Capua e presidente della commissione Cei per le migrazioni, morto tre giorni fa per un infarto all’età di 71 anni. Conosciuto come il vescovo dei migranti, sarà istituito un riconoscimento a uno studente di origine africana che vive in Italia. «Sono state molte e dai diversi mondi istituzionali, civili ed ecclesiali, sociali – si legge in una nota – le attestazioni di stima verso mons. Bruno Schettino, oltre che per il suo lavoro pastorale come arcivescovo di Capua, anche come presidente della Migrantes e della Commissione Cei per le Migrazioni. Desiderando mantenere vivo il ricordo per l’impegno pastorale per i migranti e i rifugiati del suo presidente improvvisamente chiamato alla casa del Padre, conoscendo la sua particolare cura nei confronti delle persone e popoli dell’Africa, soprattutto lungo il litorale domizio, terra che ha visto e vede la presenza di molti “fratelli africani immigrati” – come li chiamava mons. Schettino – la Fondazione Migrantes intende istituire una borsa di studio per uno studente di origine africana in Italia». Il rito funebre, svolto domenica, è stato presieduto dal cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, nel Duomo di Capua.
IL VESCOVO INNOVATORE – Bruno Schettino, nato a Marigliano, nella diocesi di Nola il 5 gennaio 1941 è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1964. Viene nominato vescovo di Teggiano-Policastro da papa Giovanni Paolo II nel febbraio 1987. Il 29 aprile 1997 è promosso Arcivescovo di Capua. «La morte del nostro Vescovo – spiega mons. Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes – è una grave perdita. Oltre alla sua cordialità e amabilità, ci mancherà la sua passione pastorale per i migranti, il suo impegno quotidiano per far emergere dall’illegalità persone e lavoratori migranti, il suo impegno per la giustizia e per la pace sociale, contro ogni discriminazione e conflittualità. Come Migrantes non mancheremo di conservare e alimentare la sua passione e il suo impegno pastorale per i migranti, sapendo di poter contare sempre sul suo sguardo paterno».