di Lupo Chialdo
BARI – “Il Presidente e gli Assessori regionali non accettano, per sé o per altri, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità, salvo quelli di valore inferiore a 200,00 euro, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefìci da decisioni inerenti la loro attività istituzionale o, in alternativa, li destinano ad iniziative aventi finalità umanitarie, caritatevoli, di assistenza e beneficenza». E’ questa in sintesi la nuova norma che Nichi Vendola introduce per la Regione Puglia ricalcando, va detto, la buona prassi da tempo in vigore per il Parlamento Europeo.
IL “RESTO”? AL SOCIALE – Ma se qualcuno, bene o malintenzionato, dovesse eccedere nel “pensierino”? Presto detto, i doni con valore superiore ai 200 euro dovranno essere destinati dal Presidente e dai membri della Giunta regionale ad iniziative che posseggano
finalità umanitarie, caritatevoli, di beneficenza e di assistenza. Ma cosa accade se il destinatario del regalo vuole trattenere il dono per sé? Vendola, a leggere la delibera, ha previsto anche questo: l’ originale delibera prevede, infatti, che “nel caso in cui il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio e gli Assessori intendano trattenere personalmente un dono di rappresentanza il cui valore ecceda l’importo indicato, versano all’amministrazione ricevente la somma di denaro pari alla differenza tra il valore stimato del bene e 200 euro”
ECCEZIONI – Secondo la delibera, peró, a restare esclusi dalla “devoluzione forzata” sono gli oggetti che rappresentano decorazioni o insegne, distinzioni onorifiche, cavalleresche, di benemerenza attribuiti da Capi di Stato, Governi o da altri soggetti che, in ambito nazionale e internazionale, rivestano ruoli di alta rappresentanza.

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