NAPOLI.  Sono due i fronti della protesta. A Bagnoli sono arrivate le trivelle ma non si sa quando si comincerà con gli scavi in profondità. I Verdi temono già dalla prossima settimana e «porteremo questa vicenda assurda in consiglio comunale – dicono – siamo pronti ad incatenarci fuori al cantiere senza le dovute rassicurazioni per la popolazione locale ed in mancanza di un piano di evacuazione». E non sono gli unici a dire no alle trivellazioni nell’area vulcanica dei Campi Flegrei, il «Deep Drilling Campi Flegrei Project». Attivisti del Laboratorio Politico Iskra ha organizzato «in poco tempo un presidio fuori gli uffici della Bagnoli Futura – dicono – con l’obiettivo di ottenere un incontro con gli enti competenti pretendendo chiarezza». L’amministrazione comunale ha autorizzato gli scavi del progetto — che ha l’intento sia di migliorare le conoscenze sui meccanismi con cui si generano eruzioni e fenomeni di bradisismo sia di favorire lo sviluppo dell’energia geotermica, di cui , stando a quanto riferito dai tecnici, la zona flegrea è una delle maggiormente ricche al mondo — a partire dal 9 di luglio, «nonostante i rischi denunciati — dicono — l’assenza totale di un qualsiasi piano di emergenza, l’indifferenza per il parere di numerosi scienziati» e si appellano al sindaco de Magistris quale primo responsabile della Protezione Civile.

di Luisa Corso

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