NAPOLI — Pianura, Soccavo, Fuorigrotta, Ponticelli. Sono questi, al momento, i quartieri napoletani più sporchi per la spazzatura non raccolta. Complessivamente, quest’ultima ammonta a 115 tonnellate nella metropoli partenopea. Situazione più critica in provincia, dove i cumuli di rifiuti, denunciano i Verdi, sono particolarmente evidenti ad Afragola, Casalnuovo, Quarto, Casoria e Castellammare di Stabia.

SITUAZIONE ALLARMANTE – A Napoli la situazione sarebbe ben peggiore senza il sito di stoccaggio provvisorio dell’area ex Icm. Ormai colmo, peraltro. Sapna, la società provinciale per la gestione del ciclo dei rifiuti, da giorni cerca di stipulare un contratto con una qualche discarica italiana dove indirizzare le circa 7000 tonnellate di tal quale del sito. Fino a ieri sera, non ci era ancora riuscita. Quanto agli impianti di tritovagliatura, sono anch’essi ingolfati di spazzatura, il che comporta file in entrata e ritardi nello scarico da parte dei compattatori. Ieri, per esempio, i mezzi di Asìa non sono riusciti a sversare tutte le 1100 tonnellate che erano state assegnate alla città. Questo il quadro, ad oggi. Le prospettive immediate non sono negative sol perché stanno per partire i conferimenti extra fuori regione, finanziati da palazzo Santa Lucia, e sta per approdare al porto di Napoli la nave che caricherà circa 4000 tonnellate di rifiuti destinati ai termovalorizzatori olandesi. Viaggi via terra e via mare dovrebbero diminuire i quantitativi di immondizia accatastati negli stir di Caivano, Giugliano e Tufino, consentendo poi di velocizzare le operazioni di scarico dell’immondizia negli stessi stir da parte dei compattatori provenienti dai comuni della provincia.
Napoli in primis, ovviamente.
IL NUOVO COMMISSARIO LIQUIDATORE – Ieri, intanto, i presidenti delle Province di Napoli e di Caserta – Pentangelo e Zinzi – hanno nominato il nuovo commissario liquidatore del Consorzio di bacino. È il commercialista Lorenzo Di Domenico. Dovrà gestire una questione estremamente delicata: il futuro delle centinaia di ex dipendenti da mesi senza stipendio. Nei giorni scorsi hanno avviato varie iniziative di protesta, occupando tra l’altro gli uffici di Sapna ed i siti di stoccaggio delle eco balle. «La vicenda del consorzio», commenta Pentangelo, «rappresenta uno dei passaggi più delicati nell’approccio ad un sistema di gestione ordinaria dei rifiuti. L’obiettivo è di risolverla positivamente. Certamente non è concepibile poter continuare ad assistere lavoratori senza che abbiano funzioni precise».
Immondizia in strada, ma in questo caso le difficoltà di smaltimento non c’entrano, anche davanti agli uffici della Regione e del comune di Napoli. L’hanno gettata lì i disoccupati Bros. «Restituiamo al mittente», recita il comunicato dei senza lavoro, «tutta l’immondizia prodotta dalla politica regionale, con l’avallo della politica nazionale, sui temi del lavoro».

                                                                                     di Fabrizio Geremicca (corrieredelmezzogiorno.it)

PER SAPERNE DI PIU’
La video inchiesta di corriere.it  “Così il nord si arricchisce con la monnezza del sud”

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