PALERMO. Cancellazione dell’erogazione del buono socio-sanitario per il 2012 destinato alle persone non autosufficienti tra anziani e disabili.  La mancanza di risorse sarebbe la motivazione che ha spinto la regione Sicilia a bloccare i fondi destinati alle persone non autosufficienti tra anziani e disabili, come ha riportato l’agenzia Dire. A pagarne le conseguenze sono le diverse migliaia di famiglie siciliane che usufruivano del buono per sostenere i costi per l’assistenza ai familiari anziani, con una grave disabilità o malati cronici. Lo scorso anno la regione aveva stanziato ventisei milioni di euro per circa 18 mila anziani e disabili; successivamente ai tagli imposti dal governo nazionale e alla difficile situazione finanziaria del governo siciliano, l’assessorato alla Famiglia e alle Politiche ha comunicato lo stop all’iter per il riconoscimento del buono introdotto nel luglio del 2005 dal governo Cuffaro.  «Sul capitolo di pertinenza del bilancio della regione siciliana relativo al buono socio sanitario non risultano in atto risorse – si legge in un avviso dell’assessorato – e i fondi per la non autosufficienza sono destinati esclusivamente dal ministero in favore di persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (Sla) ».
TAGLI A SIRACUSA. I tagli colpiscono soprattutto Siracusa dove circa duecento famiglie con reddito Isee non superiore ai novemila euro, e con un anziano non autosufficiente a carico, ricevevano un contribuito di 1.700 euro. Quel sostegno economico è stato ritirato. L’assessore comunale alle politiche sociali e alla famiglia di Siracusa, Salvo Corbello, ha chiesto un intervento. «Finisce sempre che a pagare le conseguenze della crisi siano i più deboli – sottolinea l’assessore Sorbello -. E tutti sappiamo quanto questo sia, oltre che ingiusto, anche strategicamente sbagliato visto che le fasce della popolazione in difficoltà a causa della crisi si stanno allargando sempre di più. È  più che mai necessario che queste famiglie adesso non si sentano lasciate sole».
L’APPELLO DELLA CGIL. Anche i sindacati hanno chiesto di cambiare il provvedimento. «È l’ultimo atto di una politica sociale dissennata di cui il presidente della regione deve dar conto ai siciliani – ha denunciato Elvira Morana, della segreteria regionale della Cgil -. Si dispone di tagliare quello che nel bilancio dell’anno scorso era “livello essenziale”, per cui furono stanziati 26 milioni di cui hanno usufruito 17.617 anziani e disabili. Una cosa inaccettabile rispetto alla quale chiediamo al presidente della regione di tornare indietro. Le politiche sociali della regione vanno riviste, vanno soprattutto trovate le risorse per garantire i livelli essenziali a persone in difficoltà, al cui riguardo i tagli sono inammissibili».
 

di Luisa Corso

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