wel_NAPOLI- Una trentina di cooperatori sociali ha occupato la sala Giorgio Nugnes di Palazzo San Giacomo. Si tratta dei dirigenti e gli addetti delle case famiglia che il 10 giugno hanno iniziato lo sciopero della fame contro i mancati pagamenti da parte del comune di Napoli. «Abbiamo occupato perché pretendiamo di incontrare il sindaco De Magistris. Fino ad ora non si è visto. Pretendiamo risposte. Alcuni di noi hanno passato la notte in un sacco a pelo qui fuori a piazza Municipio» spiega al telefono Giovanpaolo Gaudino, portavoce di Federsolidarietà Campania.E continua: «L’altro ieri abbiamo incontrato l’assessore al Welfare Roberta Gaeta che ci ha garantito la sua disponibilità. Inoltre, fuori Palazzo San Giacomo, abbiamo parlato con il ragioniere capo che ha confermato l’incasso di 296 milioni. Ora vogliamo essere pagati».
 I FATTI- La protesta del mondo sociale napoletano è dovuta al mancato pagamento da parte dell’amministrazione locale dei servizi prestati (ormai sono 38 i mesi di ritardo). L’ha annunciato ieri una nota, pubblicata anche on line, firmata da Federsolidarietà Confcooperative Campania, Federazione SAM, Comitato Welfare non è un lusso, Collettivo operatori sociali e Federazione A.R.C.A. Stamattina c’è stata una vera e propria manifestazione (ore 10.00 sotto la sede del comune) a cui ha aderito anche tra chi opera nel settore educativo e nel tutoraggio.
 

di Walter Medolla

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