SALERNO. Clinica privata o struttura pubblica: l’importante è che sia fuori provincia o fuori Regione. La scelta la fa il 25% della popolazione salernitana che, da circa due anni, affida la propria salute a camici bianchi rigorosamente non del territorio. E in questa statistica, che fa riferimento all’anno 2011, rientra anche l’attuale direttore generale dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, che in base all’esperienza vissuta potrebbe essere considerato una sorta di “migrante pentito”.
Già, perché per un intervento chirurgico ortopedico, il manager aveva optato per Firenze. Almeno fino al giorno dell’operazione, poi saltata come lo stesso ha spiegato, per un “incidente di percorso sanitario” che lo ha convinto a fare marcia indietro e ritornare nella sua Regione affidandosi ai medici dell’ospedale salernitano ‘Ruggi D’Aragona’.

PENTITO. Il manager (che all’epoca del suo intervento non ricopriva l’incarico manageriale) ammette: «Sì, ero andato a Firenze ma sono stato operato a Salerno. Si va fuori provincia per diversi motivi: esiste il fattore fisiologico, quello dettato dalla fiducia con il medico, come è capitato a me. E, infine, vi è una carenza infrastrutturale. Ed è nostro dovere esaminare i dati relativi alla migrazione, che sono ancora in elaborazione, e capire per tipologia di intervento quali sono i punti deboli, meno convincenti dell’Azienda al fine di migliorare il servizio. Non posso commentare i dati perché non ve ne sono ma se l’utente decidesse di optare per il privato restando però sul territorio non avrei nulla da obiettare. Non facciamo la guerra a nessuno, lavoriamo per offrire una sanità migliore. In primis quella pubblica». Il “migrante pentito” detta la ricetta in attesa dei dati ufficiali relativi alla migrazione che, invece, vengono già parzialmente forniti dalla commissione regionale alla sanità della Regione campana. Almeno quelli che fanno riferimento all’anno 2011. Gianfranco Valiante, membro della commissione, spiega: «La percentuale di migranti del 2011 è rimasta invariata rispetto al 2010 anche se il costo, la spesa è aumentata. I fattori sono diversi: dal periodo della degenza alla tipologia di cura da affrontare. Resta un fenomeno da tenere sotto controllo. Il 25% dei salernitani decide di andare fuori, sia provincia che Regione».

di Rosa Coppola

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