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di Nico Falco
NAPOLI. Un punto di incontro per i giovani del rione, una nuova realtà che va a sopperire ai vuoti lasciati per troppi anni dalle istituzioni ed offre, ai residenti ed alla cittadinanza in genere, un’opportunità di socializzazione e crescita culturale, con una forte impronta sociale. E’ tutto questo ciò che vuole essere il teatro Sissy Liguori, inaugurato il 16 novembre scorso in piazzetta San Vincenzo, nel cuore del rione Sanità. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’associazione culturale e teatrale “Sott’o Ponte” e l’associazione “Sissy continua a sorridere”, nata in memoria della ragazza scomparsa nel luglio 2011 in un terribile incidente ferroviario in Cina, dove si trovava grazie ad una borsa di studio.
LE ASSOCIAZIONI. “Il nostro sogno, – spiegano Vincenzo Pirozzi, presidente dell’associazione “Sott’o Ponte” e Annalisa Corporente, coordinatrice dell’ Accademia della Sanità, – era di portare il teatro nel rione Sanità, dopo gli anni di buio successivi alla chiusura del teatro Felix”. “Abbiamo iniziato nel 2004 con 12 ragazzi, – continua Pirozzi, – che sono aumentati nel corso degli anni: 42 nel 2005, 111 nel 2011 e, oggi, seguiamo 86 ragazzi dai 5 ai 30 anni, divisi in tre fasce d’età”. Nei locali dell’Accademia, grazie ad un autofinanziamento totale (il sostegno della Fondazione Banconapoli è venuto meno alcuni anni fa), si tengono laboratori di teatro, danza e cinematografia. Cinque dei ragazzi, inoltre, hanno preso parte (in vari ruoli) alla realizzazione del film “Sodoma, l’altra faccia di Gomorra”, nei prossimi mesi nelle sale, per il quale Pirozzi ha curato la regia; il film, presentato al Tribeca Cinema, è stato premiato con l’award for best comedy al New York City International festival ed ha ricevuto la “benedizione” di Al Pacino, che ha concesso gratuitamente i diritti di inserire alcune immagini da “Scarface”.
IL PADRE DI SISSY. Parla di “un sogno che si è avverato” Pasquale Liguori, papà di Sissy, che grazie alle attività dell’associazione da lui fondata dopo l’incidente cerca di tenere vivo il ricordo di sua figlia occupandosi, anche in prima persona, delle tematiche a lei care. “Sissy amava la danza, – spiega, – quest’anno avrebbe dovuto concludere gli studi e poi laurearsi in lingue. L’idea di aprire un teatro a lei dedicato (e interamente ristrutturato con fondi propri e di privati, ndr) nasce dopo un incontro col sindaco De Magistris. Gli dissi che avrei voluto, un giorno, creare un posto che portasse il nome di mia figlia. Lui mi rispose di trovare gli spazi e che mi sarebbe venuto incontro. Già conoscevo qualche posto che potesse fare al caso nostro, come quello in cui siamo ora”.  La programmazione del teatro partirà agli inizi di dicembre. Nel cartellone anche “Otto centimetri dall’anima”, tratto dal libro di “Otto centimetri di morte” di Giuliana Covella, sulla storia di Luigi Sica, il 16enne ucciso da un coetaneo nel 2007.

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