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NAPOLI. L’integrazione passa anche a tavola. In occasione della giornata del Rifugiato anche Napoli si è mobilitata, questa volta tra i fornelli: undici ristoratori di via Partenope hanno simbolicamente adottato i menù tipici di Costa D’Avorio, Sri Lanka, Algeria, Tunisia e Senegal. Un giro del mondo, tra spezie e sapori differenti per conoscere altre culture e condividere, con i tanti ragazzi che hanno raggiunto l’Italia, i piatti tipici. “L’iniziativa – spiega il direttore di sala del ristorante I Partenopei – ci ha arricchito . Noi, grazie ad Emilienne, abbiamo conosciuto i piatti tipici del Burkina Faso e prepareremo un riso speziato e della carne brasata. In futuro, magari, riusciremo a continuare questo menù”.


IL CALENDARIO. L’iniziativa si inserisce nel fitto calendario di appuntamenti, realizzati dal Comune di Napoli attraverso il Servizio Coordinamento Progetti Territoriali strategici, il Servizio Educazione alla Pace e Diritti Umani e il Ceicc – Europe Direct , in occasione della Giornata del Rifugiato. Laboratori, giochi, proiezione di film e ancora piatti tipici dei differenti paesi: in tanti, associazioni e cittadini, hanno preso parte alle iniziative in programma . “L’iniziativa ha riscosso entusiasmo – spiega Lorena Matteo, presidente di Noi@Europe – l’accoppiamento paese-ristoratore è stata decisa anche in base al personale interno, che spesso vede la presenza di ragazzi stranieri. Ci sono stati numerosi incontri per far conoscere i piatti, ma soprattutto tanti consigli su dove comprare gli ingredienti e qualche suggerimento sulla cottura ottimale. Abbiamo scelto il lungomare, soprattutto per la volontà di arrivare a tutti anche alla Napoli “bene””. Il ricavato della vendita dei piatti tipici sarà devoluto all’“Associazione Rifugiati Napoli”.
LA DENUNCIA. Una festa, ma soprattutto un modo per ricordare le tante difficoltà di chi prova adarrivare in Italia, attraversando il Mediterraneo. In tanti hanno depositato dei fiori in mare e con un minuto di silenzio hanno ricordato le vittime. «Quest’anno la giornata del rifugiato – spiega Edmond Trahore dell’associazione Rifugiati Napoli – l’abbiamo dedicata ai profughi che si trovano negli alberghi, da piùdi un anno la loro accoglienza è affidata alla Protezione Civile. È un anno chedenunciano la scarsa assistenza, è arrivato il momento di intervenire e alzarela voce».

di Stefania Melucci

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