Roma. «Il cancro non è solo una malattia del mondo occidentale. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che entro il 2020 in Africa si avranno 13 milioni di nuovi casi e circa 1 milione di decessi all’anno. Una vera e propria emergenza all’orizzonte. La diagnosi tardiva e le difficoltà economiche relative all’accesso alle cure rendono il tasso di mortalità quasi sovrapponibile a quello dell’incidenza. In Uganda, su 10 donne malate di cancro alla cervice uterina, ne muoiono nove. Mammella e cervice uterina i tumori più diffusi tra le donne; bronchi/polmoni, stomaco, fegato e prostata per gli uomini. Inquinamento, cambio dello stile di vita, agenti infettivi hanno probabilmente incrementato queste forme tumorali, incluse leucemie e linfomi che colpiscono soprattutto i bambini». Sono alcuni dati forniti da “Oncologia per l’Africa onlus”. In vista della Giornata mondiale del malato oncologico, in programma il 20 maggio, la onlus sottolinea: «Scarsa informazione, mancanza di risorse economiche, lontananza dagli ospedali e superstizione condannano moltissimi africani a diagnosi tardive quando le cure, ancora più invasive, diventano spesso impossibili per la carenza di chemioterapici (ancora a base di platino o fluoro), di macchinari per la radioterapia, di personale medico adeguatamente formato”.
MISSIONE AFRICA – Oncologia per l’Africa onlus nasce nel maggio 2010 con l’obiettivo di garantire il diritto alla salute a quanti si ammalano di cancro in Africa. Opera in Uganda, in particolare a favore delle donne e dei bambini. Informazione e sensibilizzazione sul territorio, campagne di prevenzione, formazione del personale sanitario in loco: queste sono tra le prime azioni che l’associazione promuove per riuscire a diagnosticare la malattia in fase precoce, con interventi più sostenibili e maggiori possibilità di prognosi positive. Nel gennaio 2011 viene condotta la prima campagna di screening senologico e ginecologico presso il Nsambya hospital di Kampala. A marzo dello stesso anno viene approvato dal ministero Affari Esteri il progetto “La salute della donna ugandese al Nsambya hospital di Kampala”. A gennaio 2012 si tiene la seconda campagna di screening presso il St. Joseph hospital di Kitgum, nel nord del Paese. 1.888 donne visitate gratuitamente in due settimane, 6 i casi di cancro riscontrati e curati e circa 70 le lesioni precancerose diagnosticate e trattate. La prevenzione può salvare la vita a migliaia di donne africane. Oncologia per l’Africa onlus invita a ricordarlo, affinché ammalarsi di cancro in Africa possa significare, come in Occidente, avere il diritto di guarire.
PER SAPERNE DI PIU’
Il sito di Oncologia per l’Africa 

di Luisa Corso

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