ROMA. Nuovi interventi sulla Sanità, nuovi “Lea”, vecchie discussioni. Il Ministro della Salute Balduzzi, come previsto dal decreto legge 158 / 12 recante “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un piu’ alto livello di tutela della salute”, approva, secondo l’articolo 5, l’aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria. Ed è polemica.
Il Presidente della Conferenze delle Regioni Vasco Errani, dopo aver più volte manifestato l’ipotesi di un possibile rischio default della Sanità, in tutte le Regioni, in vista dei tagli al Fondo Sanitario Nazionale, si scaglia contro il nuovo provvedimento: «Ogni iniziativa di politica sanitaria – ha affermato – deve poggiare su risorse certe e sul risultato del confronto Governo-Regioni. Sono da evitare iniziative unilaterali e annunci non realizzabili, soprattutto in un settore delicato come la Sanità» .
E tra i tanti che seguono da tempo il lungo iter di revisione dei “Lea”. (Introdotti dal decreto legislativo 502 / 92, con prima correzione sancita dal decreto legislativo n. 229 del 1999, e successiva modifica dettata dalla legge n. 405 del 2001, con ulteriore ridefinizione -in base all’Intesa Stato-Regioni del 5 ottobre 2006 “Patto sulla salute”, e dalla Legge 296 del 27 dicembre 2006-, mediante Decreto del 23 Aprile 2008) non mancano le preoccupazioni.
L’APPELLO. A lanciare un appello per la loro concreta realizzazione, l’associazione CittadinanzaAttiva, operante nel mondo della Sanità con il Tribunale per i Diritti Del Malato e il Coordinamento Nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici «Non vorremmo che si ripetesse quanto già successo nel 2008, quando per una “presunta” non copertura economica i nuovi “Lea” rimasero fermi nei cassetti dell’Economia. Se le risorse a disposizione non saranno effettivamente sufficienti, anche alla luce del taglio di 1,6 miliardi di euro tra 2013 e 2014 apportato dalla Legge di Stabilita’ approvata, chiediamo che il Governo questa volta reperisca immediatamente le risorse necessarie per procedere con l’emanazione effettiva dei nuovi Lea. I cittadini hanno già atteso oltre dieci anni, e rinviare ancora sarebbe una vera e propria beffa; tutto ciò non può essere oggetto in alcun modo di propaganda politica, ma solo di un impegno comune e concreto di tutte le forze istituzionali».
Sulla stessa lunghezza d’onda Federconsumatori: «Riteniamo che il bilancio dell’attività del Governo in ambito sanitario esprima una visione rosea della realtà che non possiamo certo condividere. L’Esecutivo sostiene di aver riorganizzato la spesa sanitaria senza intaccare i servizi ma i fatti dimostrano il contrario. Le liste di attesa si allungano, i ticket aumentano e i tagli stanno compromettendo gravemente l’universalismo del Sistema Sanitario Nazionale».
Soddisfatti, invece, i sindacati della medicina convenzionata Fimp, Sumai e Fmmg. Il segretario Nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Giacomo Milillo dichiara : «Siamo consapevoli del contesto di resistenza al Decreto, ma condividiamo l’urgenza utile ad adottare misure finalizzate ad assicurare e garantire la continuità , la funzionalità e lo svolgimento delle particolari attività connesse ai bisogni di salute, di qualità e appropriatezza delle cure ed economicità nell’impiego delle risorse e, in particolare, di assistenza territoriale, di professione e responsabilità dei medici, di dirigenza sanitaria e governo clinico, di garanzia dei livelli essenziali di assistenza per le persone affette da malattie croniche e rare. E’ questa, una riforma che aspettavamo da anni . Attendiamo ora che le Regioni facciano la loro parte»

di Carmela Cassese

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