FOGGIA. Un punto di ristoro e di sostegno per i venditori ambulanti che camminano lungo le spiagge pugliesi con la speranza di vendere la loro mercanzia. Un “porto” sicuro che accoglie i migranti stanchi dopo una intensa giornata di lavoro trascorsa sotto il sole e con i piedi affossati nella sabbia. A Margherita di Savoia, località balneare famosa per le terme e per la produzione di sale, la solidarietà non va in vacanza. Neanche d’estate. Anzi. Proprio nei mesi di luglio ed agosto i volontari dell’Unitalsi e della Caritas rafforzano le loro attività di attenzione nei confronti dei più bisognosi, dei più fragili. E così, dal lunedì al venerdì, dalle ore 17.30 alle 20.30, la sede dell’Unitalsi apre le porte ai tanti cittadini migranti che terminano a Margherita di Savoia il loro giro di vendita dopo essere saltati da un lido all’altro, da un ombrellone all’altro. Arrivano dal Marocco, dal Pakistan, dal Bangladesh. Arrivano con i loro zaini e le loro borse ancora cariche di merce invenduta.
SERVIZIO MENSA- «Per il terzo anno consecutivo abbiamo attivato “Estate di Solidarietà”, un progetto particolarmente gradito non solo dagli ospiti che beneficiano dei vari servizi offerti, ma anche da quanti si mettono al servizio di questa iniziativa che fa leva su una nutrita rete di volontari» spiega Michele Catino, presidente dell’Unitalsi di Margherita di Savoia. In pratica, ogni giorno, «nell’ambito del servizio di soccorso per le emergenze umanitarie di cittadini stranieri in condizioni di bisogno – precisa Catino – offriamo un servizio di mensa serale, con pasti cladi preparati presso le abitazioni dei volontari o donati dai ristoranti della zona che hanno sposato il progetto. A cena ospitiamo circa 60 persone, la maggior parte di queste sono i venditori ambulanti migranti che hanno terminato a Margherita di Savoia la loro giornata di lavoro; ma alla mensa vengono anche dei cittadini rumeni e degli italiani che vivono in povertà».
DOCCE E LAVANDERIA-  Oltre a rifocillarsi, però, i migranti possono usufruire anche di altri servizi, tutti ovviamente gratuiti. «E’ attivo il servizio docce che, mediamente, ogni giorno viene utilizzato da 50 persone». Inoltre, per chi lavorando suda e si sporca per via dei tanti chilometri percorsi a piedi, può diventare indispensabile il servizio di lavanderia: «Chi ne ha bisogno – aggiunge Catino – può utilizzare le lavatrici messe a loro disposizione per avere sempre gli abiti puliti e profumati. Inoltre, a chi ne fa richiesta forniamo indumenti e scarpe». Perché per i volontari è importante puntare «sulla pulizia personale e sulla prevenzione igienico-sanitaria». E chi ha problemi sanitari o lamenta dei dolori, «provvediamo ad accompagnarlo alla Guardia Medica per garantire l’assistenza del caso e quando serve, dopo aver consultato i medici che collaborano al progetto, somministrare anche i medicinali da banco». Il progetto si concluderà il 24 agosto. Per quella data è prevista l’organizzazione della Festa dei Popoli, un’occasione per raccontare e promuovere i risultati dell’iniziativa e, soprattutto, per favorire momenti interculturali attraverso canti, balli e gastronomia con la partecipazione attiva delle comunità migranti.

 di Emiliano Moccia

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