di Antonella Migliaccio
ROMA – Cala il numero dei morti sul lavoro al Sud. A comunicarlo è l’Inail nel Rapporto annuale 2011, presentato oggi alla Camera. Nel Mezzogiorno si è registrato una diminuzione del 14,9% che, tradotto in vite umane, vuol dire meno 48 morti sul lavoro nel 2011 rispetto all’anno precedente. In totale 275 morti a fronte dei 323 dello scorso anno. Un numero che riflette un calo generale di vittime sul posto di lavoro nell’intero Paese, anche se ridotto rispetto al dato del Mezzogiorno. In totale, in Italia, per il secondo anno consecutivo, il numero, seppur drammatico, di morti sul lavoro resta al di sotto di mille: dai 973 morti dell’anno precedente si è passati ai 920 del 2011, con una diminuzione in termini percentuali del 5,4%. Un dato al minimo storico, secondo l’Inail. Al Sud il calo più significativo ha riguardato il Molise, con una diminuzione del 12,5%, seguito dalla Campania, con un -11,1%, e dalla Basilicata (-10,2).
INFORTUNI SUL LAVORO IN CALO – Anche gli infortuni registrano un calo maggiore al Sud pur inserendosi nel trend nazionale con un meno 8,1% di casi nel Mezzogiorno, dove dai 151.391 del 2010, si passa ai 139.197 del 2011, a fronte del dato comunque positivo dell’intero Paese che registra una diminuzione del 6,6 totale degli infortuni. Sull’intero territorio nazionale dai 776mila infortuni avvenuti e denunciati all’Inail nell’anno precedente, si passa ai 725mila del dato 2010. Una cifra che però, fa notare l’Inail, non contempla gli infortuni dei lavoratori “in nero” che, secondo i dati dell’Istat, riguarderebbero tre milioni di persone sull’intero territorio nazionale. Secondo l’Istituto sono 164mila gli infortuni “invisibili” che hanno riguardato i lavoratori a nero, infortuni di gravità media o bassa che restano in lieve diminuzione rispetto al 2010 (165mila infortuni) ma una sensibile riduzione si registra sul lungo periodo, ad esempio rispetto al dato ben più alto del 2006 (circa 175.000 casi).
GLI STRANIERI – Anche per gli stranieri residenti in Italia si registra nel complesso una diminuzione degli infortuni che si attesta al -6,6% con un passaggio dai 119.396 casi del 2010 ai 115.661 del 2011. In lieve flessione i casi mortali rispetto al 2010 (138 contro 141) ma che confermano il trend decrescente del fenomeno. È nelle regioni a maggior densità occupazionale che si concentra il più alto numero di denunce di infortunio di lavoratori stranieri: in Lombardia, in Emilia Romagna e in Veneto. A livello di grandi ripartizioni territoriali, il 42,3% degli infortuni di stranieri avviene nel Nord-Est e ben il 75% al Nord. Il Mezzogiorno fa registrare il 7,1% delle denunce in complesso e il 14,5% degli eventi mortali.
PER SAPERNE DI PIU’
Calano vittime e infortuni 

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