ROMA. A sentire l’augurio di un buon Natale pronunciato dal presidente del Consiglio Mario Monti, in onda al Gr1 Ragazzi su Radio Uno, sembrerebbero lontani i tempi in cui i giovani italiani venivano tacciati di immobilismo, di schizzinosità, o ancora, quando venivano spronati a non cercare un lavoro monotono.
IL MESSAGGIO. Il premier dice che «i problemi che voi ragazzi vi ponete per il vostro futuro sono gli stessi che si pongono per il futuro dell’Italia. Perché un paese che non indirizza le nuove generazioni è un Paese vecchio, stanco e che difficilmente riuscirà a vincere le sfide a cui è chiamato». Sembrerebbe, dunque, che una completa consapevolezza sul problema del lavoro giovanile sia stata raggiunta, che i giovani siano riusciti a comunicare davvero il proprio disagio, per usare un eufemismo, quando le parole del Premier risuonano così: «Avete ragione quando affermate che bisogna fare di più e meglio; sono il primo a dire che non basta enunciare per voi la speranza: occorre organizzarla; stimolare una creatività più fresca, una fantasia più liberante, la gioia turbinosa dell’iniziativa. Dobbiamo convincerci che per crescere occorre spalancare la finestra del futuro: progettando insieme, osando insieme, cambiando insieme».

di Claudia Di Perna

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