NAPOLI – Tutti i giorni a vendere fazzolettini e a lavare vetri alle macchine ferme ai semafori: si diventa così facili predi degli orchi. A un ragazzino di 14 anni, di origine marocchina, è capitato proprio questo: messo in mezzo ad una strada dai genitori, è finito tra le mani di un 55enne originario di San Gennaro Vesuviano, che l’ha violentato per almeno sei mesi, minacciandolo di ucciderlo se avesse parlato. Il 14enne, però, è finito in una casa famiglia e lì ha trovato il coraggio di raccontare tutto, consentendo ai carabinieri della compagnia di Nola, diretti dal maggiore Andrea Massari, di arrestare il 55enne.
LA STORIA – Tutto è cominciato a maggio dello scorso anno, quando i militari misero le manette ad un 69enne che abusava di un 13enne del Magherb. Lui e i suoi amici furono affidati ad una casa famiglia e sottratti ai genitori, evidentemente incapaci di accudirli e, anzi, pronti a mandarli a vendere fazzolettini in strada. Nella struttura, uno di loro ha cominciato a raccontare un’altra storia di abusi e prepotenze. I carabinieri hanno effettuato i riscontri e, su disposizione del gip della procura di Nola, hanno arrestato un 55enne di San Gennaro Vesuviano, titolare di un bar nel centro del paese. Prometteva, il 55enne, cioccolata e monetine per i videogiochi, in cambio di rapporti sessuali.
«PIU’ POLITICHE SOCIALI» – “Storie come queste dimostrano che è necessario non distruggere ma anzi potenziare le politiche sociali nel nostro territorio. Soltanto se si crea una rete positiva di accoglienza e assistenza è possibile favorire il dialogo e la denuncia nella massima serenità”. È il commento di Alfonso Gentile, presidente dell’associazione di volontariato Mani Unite che si occupa, tra l’altro, anche di minori. Continua Gentile: “Purtroppo il bisogno di sicurezza continua ad essere uno slogan elettorale o poco più. E invece essa passa anche per azioni sociali virtuose, che consentono il recupero delle fasce deboli”.

di Francesco Gravetti

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