MILANO. Le tre docce comunali di Milano rischiano di chiudere. Al momento, il servizio è assicurato fino a metà febbraio, ben lontano dai tepori primaverili e ancora in piena emergenza freddo. Il motivo? La mancanza di fondi, che ha costretto Palazzo Marino a indire bandi di gara troppo svantaggiosi per le cooperative sociali che gestiscono queste strutture. La denuncia è di Roberto Bussini, presidente della cooperativa sociale “Lavoriamo” che dal 2007 al 2010 ha avuto in gestione le tre docce comunali di via Pucci 3, vicino alla sede della Rai di corso Sempione; via Anselmo da Baggio 50, nell’omonimo quartiere alla periferia ovest della città, e l’ultima in zona Rogoredo, in via Monte Piana 13.
BUSSINI. Palazzo Marino sembrava già intenzionato a chiudere le docce prima dell’inizio dell’inverno, ma, insieme ai sindacati, le cooperative hanno ottenuto una proroga fino a fine novembre, quando è stata indetta una gara per affidarle in gestione per altri 4 mesi, fino a fine marzo, a una cifra insostenibile per le cooperative. “Il 35 per cento in meno dell’offerta precedente: un gioco al ribasso con un costo orario personale lordo di 8 euro -spiega Bussini-. Così, insieme ai sindacati ma anche a Legacoop e Confcooperative, siamo tornati alla carica con il Comune che si è giustificato ufficilamente dicendo di aver sbagliato i calcoli. In realtà, la direzione del Settore Adulti in difficoltà mi ha poi rivelato che ‘i soldi a disposizione per questo servizio sono quelli che sono e il Comune non può fare di più’. Ma, aggiungo io, non deve nemmeno sfruttare una cooperativa e suoi lavoratori”.
IL COMUNE. A quel punto, Palazzo Marino ha deciso di ridurre il bando a due mesi e mezzo, invitando sei cooperative sociali a partecipare, ma la gara è rimasta deserta. “In Comune è stato il panico perché l’assessore Majorino aveva promesso docce gratuite durante il Piano antifreddo. Così è intervenuto don Colmegna ed è stata coinvolta cooperativa di Sesto, la Dettofatto, che pur di dare una mano alla causa ha accettato di gestire la situazione fino a metà febbraio”. Per ora, quindi, le docce comunali restano aperte dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18: per lavarsi basta un euro, con altri 2 euro si può usufruire delle lavanderie a gettone (1 euro per il lavaggio, 1 euro per l’asciugatura). Dopodiché, i rubinetti potrebbero essere chiusi per sempre, con immaginabili ripercussioni anche per le altre due strutture che, in città, offrono ai più bisognosi la possibilità di lavarsi: i francescani dell’Opera San Francesco in via Kramer 1, e le suore francescane missionarie di Maria di via Ponzio 75, le cui docce sono però aperte solo tre ore e mezza la settimana.

di Francesco Gravetti

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