ROMA. In occasione della giornata mondiale contro la Malaria tenutasi a Roma, si torna a discutere su questa malattia che ancora oggi, è la principale causa della morte di bambini al di sotto dei 5 anni e di donne incinte e che insieme alla tubercolosi e l’Aids, costituisce una grave problematica che colpisce soprattutto i paesi più poveri. La malaria viene trasmetta attraverso il morso di una zanzara infettata da uno dei quattro parassiti malarici, molto diffusi in Zimbabwe e in Myanmar. L’associazione umanitaria Cesvi, da anni ormai si impegna a debellare questa terribile malattia in Myanmar, luogo dove provoca, soprattutto nelle zone rurali, il 70% delle morti.
IL PROGRAMMA. Il programma attivato da Cesvi riguarda più di 220 mila persone in 1054 villaggi. Scopo fondamentale è quello di diffondere maggiori informazioni sulla malattia. Sono 7 i team attivi, composti da medici, infermieri, microscopista e assistente sanitario che operando in cliniche rurali e raggiungendo i villaggi più isolati e degradati con dei camper attrezzati, conducono delle attività di prevenzione, diagnosi e trattamento farmacologico antimalarico. La presenza di volontari in zona è molto importante perché vivendo sul posto, possono agire direttamente nel momento del bisogno. Inoltre, attraverso degli incontri pubblici, si cerca di promuovere l’uso delle zanzariere impregnate di insetticida. Dal 2007 ad oggi  ne sono state distribuite ben 150 mila di lunga durata mentre altre 70 mila saranno consegnate nel corso del 2012. “Secondo i dati ufficiali del 2001- spiega il responsabile della Cesvi in Birmania, Daniele Panzeri –  si è riscontrato che le persone affette da malaria sono diminuite. Ciò significa che l’intenso lavoro svolto dall’associazione ha contribuito in maniera significativa nella lotta contro questa terribile malattia”.

di Sabrina Rufolo

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