BOLOGNA. Mancano poco più di due settimane alla messa on line di www.loveability.it/, il nuovo sito su sesso e disabili e già le polemiche sono accese. Segno che il tema è caldo, e l’attenzione è alta: « Ho paura perché la sessualità è proprio uno dei tabù intorno a cui ruota la discriminazione nei confronti dei disabili – spiega Franco Bomprezzi, giornalista, scrittore e consulente sull’handicap della giunta Pisapia a Milano – . Il rapporto con la genitorialità è difficile per i disabili tanto più che spesso il sentimento di protezione che sviluppano i familiari sconfina oltre il tempo naturale dello sviluppo» .
A FAVORE. Di tutt’altra idea è Antonietta Laterza, bolognese, cantautrice e autrice teatrale che ama definirsi “diversamente abile come tutti”: «Il progetto Loveability può aprire tante nuove possibilità. Oggi di sessualità si parla abbastanza, anche se si può fare di più, e, nonostante sia sempre stata un tabù, ora vedo possibilità di dialogo, di confronto. Finalmente si è strappato questo velo di ipocrisia». La sessualità, per disabili e non,  secondo Laterza, non è solo piacere carnale; è un modo di esprimere se stessi tramite i sentimenti: «La persona con disabilità ha molte insicurezze sulla propria bellezza, ma anche sulla propria capacità erotica. D’altra parte è anche molto sensibile e riceve ogni emozione attraverso un maxi amplificatore: pensiamo anche a chi diventa disabile a causa di un incidente, dopo aver vissuto per anni una vita sessuale normale. Non è giusto che cambi abitudini se le condizioni fisiche lo permettono. Anche una carezza o uno sguardo fanno la differenza».

di Mario Domella

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