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L’Europa e la priorità della politica agraria

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STRASBURGO (Francia). L’approvazione della Pac,la politica agraria comune dell’Unione Europea a 27, è tra le priorità dell’Ue. Tanti sono i dubbi e le incognite sui tempi di approvazione e sui cambiamenti. «Il conflitto tra Parlamento e Consiglio, sull’allineamento a Lisbona, rischia di far saltare la Pac». E’ la preoccupazione di Paolo De Castro, presidente commissione Agricoltura del Pe sulla nuova riforma agraria. Pagamenti diretti, regolamento orizzontale, sviluppo rurale, Ocm unica sono i quattro pilastri della riforma, che porta già settecento proposte di cambiamento. Il 13 di luglio scade il tempo degli emendamenti per tutti i deputati – più di duemila, secondo le stime – in autunno si deciderà sugli emendamenti da negoziare.  Il Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale Paolo De Castro, impegnato nei lavori della plenaria, ha incontrato questa mattina i Ministri dell’Agricoltura spagnolo Miguel Arias Cañete e irlandese Simon Coveney per discutere del futuro della riforma della politica agricola comune a seguito della presentazione (lo scorso 18 e 19 giugno) delle controproposte del PE e per consolidare la piattaforma negoziale tra Parlamento e Consiglio. I tempi sono strettissimi: la Pac deve essere approvata entro giugno 2013. «A oggi i fondi rappresentano stanziati circa 56 miliardi di euro – spiega De Castro – per l’Italia si prevede un taglio di sei miliardi di euro». Tanti sono i cambiamenti previsti dalla riforma agraria: dal greening, all’inserimento dei giovani al di sotto dei quaranta anni nel settore agricolo, un sistema di aiuti, sostegno alle microimprese.
di Stefania Melucci

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