LONDRA. Il sogno di gareggiare alle Olimpiadi lo nutriva sin dal 2005. Anche se non era normodotato per via di una malformazione congenita ai piedi che aveva costretto i medici ad eseguirne l’amputazione. Eppure Oscar Pistorius non si è mai arreso dinanzi al suo disagio, al punto da costruire da sé le sue prime protesi per i piedi ricavandole dalle pale degli elicotteri.
Oggi quel sogno è divenuto realtà: l’atleta venticinquenne sudafricano si cimenterà nella specialità della staffetta 4×400 e nei 400 metri alle prossime Olimpiadi di Londra insieme ai suoi connazionali, oltre a gareggiare nelle Paralimpiadi. La notizia giunge dopo l’iniziale scarto per non aver raggiunto durante le prove di qualificazione il tempo minimo nei 400 metri per pochi millesimi di secondo.
IL PASSATO. A  scuola giocava a rugby, poi a pallanuoto. In seguito ad un infortunio al giovane Oscar fu consigliata l’atletica per seguire un percorso riabilitativo e da allora rimase fedele a quella disciplina. E così nel 2005 per la prima volta inviò la regolare richiesta alla IAAF (International Association of Athletics Federations) per partecipare alle Olimpiadi 2008, venendo però respinto: il motivo era fornito dagli studi svolti presso l’università di Colonia, secondo i quali le protesi meccaniche avrebbero migliorato le prestazioni dell’atleta in maniera eccessivamente sensibile, fino al 30% in più rispetto a un normodotato. Riesaminato il caso dal Tribunale arbitrale dello sport e smentito il vantaggio conseguente dall’impianto di protesi meccaniche dal MIT (Massachussettes Institute of Technology, ndr), Pistorius  ci riprova e oggi viene convocato per rappresentare il Sudafrica.
TRA APERTURA E POLEMICA. Già tanti sono stati gli atleti che sono giunti a cimentarsi nelle proprie specialità nella massima manifestazione dedicata allo sport, ma mai prima d’ora si era verificato nell’atletica. L’avvenimento che coinvolge Pistorius in prima persona lascerà dunque un segno per le future manifestazioni, e rappresenterà un esempio a cui ispirarsi per tenacia e motivazione, anche se le polemiche già si fanno sentire. Lui intanto non ci pensa e  afferma: «Sarà fantastico, andrò a Londra 2012 per prendere parte sia alle Olimpiadi che alle Paralimpiadi, onore e fierezza per tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni».
 

di Claudia Di Perna

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