ROMA. A quali associazioni o enti si rivolgano gli immigrati di Nord Centro e Sud Italia è la domanda alla quale il rapporto dell’associazione Parsec sull’associazionismo per gli immigrati ha tentato di dare una risposta. E a campione sono state analizzate le attività sul territorio operate da Comune e Provincia nei capoluoghi di Reggio Emilia, Latina e Cosenza. Con risultati a tratti inaspettati. Migliori servizi e capillarità nella loro distribuzione sono stati rintracciati a Reggio Emilia: qui, dove la percentuale di immigrati è del 13% della popolazione complessiva (una delle più alte di tutta la penisola), le associazioni per gli immigrati  sono iniziate a sorgere sin dagli Ottanta. Mondinsieme  è il centro di coordinamento preposto dal Comune anche per facilitare i rapporti con ciascuna delle 61associazioni complessive, 22 delle quali hanno preso parte alla ricerca. Solitamente formate da poco più di 10 persone, raramente possiedono una sede autonoma, molte utilizzano spazi di Mondinsieme, centri sociali, sedi di Arci, Csv, Uisp o di sindacati. I finanziamenti arrivano dalle quote associative e qualche volta da manifestazioni, sponsor privati o fondi pubblici.
IL CASO. Diverso la situazione di Latina: nonostante la percentuale di immigrati ammonti al 6,8%, la Provincia pontina non ha né una consulta né un albo delle associazioni straniere, istituito invece dal Comune. Nel complesso sono 12 di cui 3 di emanazione sindacale per l’impego lavorativo, altre sono di impronta religiosa o politico – culturale. Ciò che si evince dal rapporto Parsec è però l’assenza di supporto di Provincia e Comune, che comporta maggiore difficoltà per il procacciamento di risorse o spazi per le attività. A Cosenza, con la sua bassa percentuale di immigrati (solo il 3%), vige la legge regionale, la quale regola sia l’immigrazione che l’emigrazione calabra, ma la maggior parte degli interventi previsti per gli stranieri non sono stati resi operativi e la consulta si occupa solo dei calabresi all’estero. La Regione è dotata di un ufficio immigrazione, ma una soltanto appartiene alla città presa in analisi. Altre 7 che sono state censite dal rapporto sono piccole e riferite alle più grandi comunità nazionali. Anche qui la massima difficoltà percepita è la carenza di fondi e risorse, oltre alla bassa partecipazione.

di Claudia Di Perna

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