Sono circa 20mila i volontari salentini per un totale di 690 associazioni su tutto il territorio provinciale, cittadini attivi che contribuiscono attraverso il loro impegno a cambiare il volto delle comunità salentine, rendendole più solidali e autentiche.

È questo il tema del Forum provinciale del Volontariato “Chiamati a partecipare”, organizzato dal CSV Salento e giunto alla sua quinta edizione. Al centro la cittadinanza, perno vero della partecipazione e delle politiche attive di un territorio. La cittadinanza, come diritto/dovere della partecipazione alla cosa pubblica e alla difesa dei beni comuni. Piazza Sant’Oronzo a Lecce sarà teatro l’8 ottobre 2011 del fermento che anima le associazioni di volontariato della provincia di Lecce, chiamate più che mai a promuovere la cultura del dono, della gratuità, della difesa dei beni comuni per la costruzione di una società responsabile e solidale. Ad animare la piazza, oltre 100 organizzazioni di volontariato che proporranno numerose attività tra mostre, laboratori dedicati ai ragazzi, giocolerie, seminari con gli studenti delle scuole superiori, flash mob, simulazioni, esibizioni musicali, spettacoli di danza, percorsi in città, proiezioni video, reading e un concerto finale con la voce di Enza Pagliara e le danze di Tarantarte. Tra gli eventi del Forum, spicca il progetto realizzato dal CSV Salento “La biblioteca vivente”, un modo interattivo di combattere i pregiudizi e gli stereotipi, promuovendo dialogo e conoscenza. Ad inaugurare il quinto Forum provinciale del volontariato il convegno del 5 Ottobre dal titolo “Chiamati a partecipare. Le opportunità della sussidiarietà per una società responsabile”, in programma presso l’Aula Conferenze del Rettorato alle ore 18. «La strada percorsa in questi anni – dice Luigi Russo, presidente del CSV Salento –  ha evidenziato il ruolo e la capacità di azioni volontarie sempre più di cittadinanza attiva, idonee non solo a rispondere alle emergenze, ma, soprattutto, ad aprire la strada a risposte coerenti anche sul piano politico e culturale. È questo, nell’Anno europeo del volontariato, il messaggio che vogliamo contribuire a diffondere».

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