noidelrioneNAPOLI- Va a don Antonio Loffredo con “Noi del Rione Sanità”, la X edizione del Premio Giancarlo Siani. Nelle motivazioni del riconoscimento, c’ è tutta il lavoro di un parroco che da oltre 10 anni, con i giovani del Rione, sta cercando di dare nuova vitalità a un quartiere troppo spesso alla ribalta solo per motivi di cronaca nera. “E’ un libro importante, Noi del Rione Sanità, e il Premio Siani non poteva farselo sfuggire – si legge nella motivazione della Giuria-. In copertina figura come autore una sola persona, Antonio Loffredo, ma già in quel “noi” che campeggia nel titolo è subito chiaro che si tratta di un libro inclusivo; di una messa in comune di un lavoro fatto in comune. Importante perché? Perché racconta un storia in cui l’utopia si trasforma in realtà fattuale e ben tangibile. Perché fa vedere come la Città, anche e soprattutto nei luoghi considerati perduti, abbia una potenza inaspettata ma tutta implicita, a patto che la si sappia ascoltare, facendosene interpreti. Perché quello che avviene al Rione Sanità è un modello riproducibile anche altrove; ed è quindi utilizzabile da chi altrove sta muovendo passi simili. Sono tre perché, e non sono i soli. Leggendo Noi del Rione Sanità viene da pensare a quel passo dell’Odissea in cui Omero ricorda che sia l’olivo sia l’olivastro nascono dalla stessa radice.Il primo è all’origine della ricchezza “mediterranea”; il secondo è invece sterile e infestante. Ma la radice è la stessa. Padre Loffredo ha scoperto come trasformare gli olivastri in olivi. A noi non è parso poco».
LA SPERANZA- Esprime soddisfazione don Antonio, che con i suoi ragazzi dal 2003 ha iniziato a coltivare il sogno di far rinascere lo storico quartiere Sanità attraverso il recupero e la valorizzazione dei beni storico artistici presenti sul territorio, in primis le Catacombe di San Gennaro, e creare un indotto occupazionale: «Siamo soddisfatti e onorati per questo premio, perché vuol dire che con Il nostro racconto abbiamo trasmesso un messaggio positivo. In un momento così delicato è doveroso sperare e credere nei propri sogni».

di d.d.

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