di Claudia Di Perna
ROMA. Con la legge di stabilità gli italiani ridurranno gli acquisti al supermercato a discapito della propria alimentazione: l’allarme lanciato da Coldiretti si riferisce ai dati Istat riguardanti l’aumento dell’Iva di un punto percentuale a partire da gennaio 2013. Secondo le previsioni, infatti, i consumi crolleranno del 3% con un aumento complessivo della spesa per i generi alimentari di circa 500 milioni di euro, a seguito di una già mutata dieta degli italiani che nei primi 9 mesi del 2012 hanno privilegiato pasta e pane con un crollo di consumi di carne, pesce, frutta e verdura.
GLI AUMENTI. La tassa sul valore aggiunto riguarderà carne, pesce, yogurt, uova ma anche riso, farine, miele e zucchero con un rincaro dal 10 all’11%. Diversamente, per vino, birra, acqua minerale e specialità tipiche come il tartufo l’importo della tassa salirà dal 21 al 22%. In pratica, una famiglia media formata da 2,4 persone consumerà tendenzialmente 273 euro in più nel corso del prossimo anno.
Secondo il Codacons l’ulteriore aumento dell’imposta poteva essere evitato: il taglio all’Irpef previsto dalla stessa legge rappresenta un escamotage per gettare fumo negli occhi dei consumatori, dimostrando la presenza di risorse per far sì che il rincaro dell’imposta sul valore aggiunto poteva essere scongiurato.

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