di Francesca Damiano
NAPOLI. Rimandati nella terra d’origine, una terra che magari non hanno nemmeno mai conosciuto, proprio quando al termine del percorso di studi si sentivano italiani a tutti gli effetti. Italiani veri, che conoscono la letteratura e la storia italiana e parlano, spesso unicamente, la lingua italiana.
IL CONTRATTO OPPURE CLANDESTINI – Rischiano, infatti, di diventare clandestini, nonostante stiano frequentando le scuole della Campania, circa 5mila studenti figli di stranieri. Una volta raggiunta la maggiore età potranno chiedere il permesso di soggiorno ma ad una sola condizione: solo se i genitori sono regolari e comunque per ottenerne il rinnovo dovranno trovare un contratto di lavoro. Altrimenti diventeranno clandestini. Attualmente, i bambini che frequentano le scuole italiane in Campania e che possiedono una cittadinanza non italiana sono 19mila.
TREMILA STUDENTI A NAPOLI – Sono futuri cittadini che vengono formati nelle scuole del territorio ma che potrebbero essere condannati a non contribuire alla crescita del territorio attraverso il lavoro e la loro vita dopo la scuola. Gli studenti solo a Napoli sono oltre 3mila, e sono all’incirca la metà della popolazione degli immigrati che hanno meno di 18 anni. Negli ultimi 24 mesi, il loro numero è aumentato in maniera regolare con una conseguenza che non può essere trascurata: i minorenni nati a Napoli saranno notevolmente di più rispetto ai coetanei nati nei continenti extraeuropei e poi arrivati in Campania.
SENZA UN FUTURO IN ITALIA – Attualmente, a Napoli gli immigrati che possiedono la residenza sono quasi 30mila, ma toccano quota 50mila se si contano quelli non regolari. I cingalesi, cinesi, ucraini, peruviani e albanesi appartengono alle comunità più folte. Tra questi ben 4910 rischiano di tornare nelle terre dei genitori dopo aver cercato, inutilmente, di costruire un futuro in Italia, a partire dagli studi.

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