CROTONE. Sono scattate le manette per i due scafisti responsabili dello sbarco di 160 immigrati, la gran parte dei quali siriani, avvenuto nella notte  nel porto di Crotone. Kemal Deniz (40 anni) ed Erol Sener (38) questi i nomi dei due scafisti, entrambi turchi. I due uomini sono stati bloccati dalla guardia di finanza mentre, dopo lo sbarco, tentavano di allontanarsi a bordo di un gommone. Le indagini svolte dalla squadra mobile di Crotone hanno poi portato all’accertamento delle loro responsabilità nell’organizzazione della fuga dalla Siria e del viaggio verso le coste calabresi. Tra gli immigrati, oltre ai siriani, ci sono anche afghani e pakistani. Secondo i dati forniti dalle forze dell’ordine, del gruppo di immigrati fanno parte 76 uomini, 36 donne e 48 minorenni.  Due donne sono incinte. Un uomo sofferente di asma è stato subito curato dagli operatori sanitari del centro. Nel complesso, tutto il gruppo di migranti è in buone condizioni di salute. La maggior parte dei profughi, sbarcati stanotte, sono siriani in fuga dai massacri del regime di Assad che, da settimane, con le sue milizie ha messo a ferro e fuoco  il Paese. I profughi sono stati ospitati nel centro di accoglienza Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri da Crotone, gestito dalle Misericordia d’Italia. Il vicepresidente della confederazione Leonardo Sacco, che della Misericordia di Isola è il governatore, ha colto l’occasione per esprimere con forza una sua netta convinzione: «Abbiamo il sentore – ha affermato Sacco – che possano avvenire altri sbarchi. Da tempo non ne arrivavano in numero così massiccio e con questa frequenza». Secondo i responsabili del centro, dunque, la guerra civile in Siria potrebbe determinare altre fughe ed altri arrivi di centinaia di profughi in terra di Calabria.

di D.D.

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