REGGIO CALABRIA. Si chiama Jonathan come il gabbiano che sorvola il mare alla ricerca del volo perfetto. Perché rappresenta quell’ideale di libertà, ma anche di sacrificio e impegno, che hanno provato i ragazzi della Comunità Ministeriale di Reggio Calabria con il progetto che aveva come obiettivo la conoscenza dell’ambiente marino in tutte le sue componenti. Promosso dall’Arci di Reggio Calabria, in collaborazione con la Lega Navale, sezione di Reggio Calabria, il progetto “Jonathan” è stato reso possibile grazie a un finanziamento del Centro per la Giustizia Minorile per la Calabria e la Basilicata, col quale una decina di ragazzi under 18 ospiti presso la comunità Ministeriale ha potuto partecipare a lezioni, laboratori frontali e visite guidate al Centro di recupero delle tartarughe marine dell’associazione Naturalmente di Brancaleone marina, all’Acquario dello Stretto di Messina e al Faro di Capo Pezzo di Villa San Giovanni.
IL MARE. «Attraverso le diverse attività – ha spiegato la biologa marina Carmen Rizzo – i ragazzi hanno avuto la possibilità di conoscere un mondo ‘lontano dagli occhi’, cioè poco conosciuto realmente e di conseguenza idoneo e ideale per stimolarne la curiosità». «I ragazzi ci hanno stupito per la curiosità e partecipazione con cui si sono avvicinati al progetto, dimostrando grande attenzione per gli approfondimenti proposti e seguendo con profitto le lezioni, a cui hanno contribuito sempre in maniera molto attiva – spiega Giuseppe Fanti, presidente di Arci Reggio Calabria». A dimostrazione del ‘sodalizio’ creatosi con il mare, i ragazzi hanno vissuto, per la conclusione del progetto, un’ulteriore avventura. I ragazzi hanno infatti avuto l’occasione di salire su un’imbarcazione di 50 piedi che, grazie a Saro Ventura, Presidente della Lega Navale di Reggio Calabria, è stata messa a disposizione gratuitamente dallo Spartivento Group Spa e Reggio Calabria Yachting Club. «Ringraziamo – ha aggiunto il coordinatore del progetto Jonathan Dario Grilletto – Luciano Pizzi e tutto lo staff dello Spartivento per la sensibilità dimostrata anche in questa nostra iniziativa e per essere sempre attenti alle tematiche sociali e alla divulgazione della cultura marina intesa come risorsa del nostro territorio». «Speriamo – ha aggiunto Rosa Maria Morbegno, direttore della Comunità Ministeriale –  di continuare nella collaborazione con le  realtà associative presenti sul territorio, perché anche grazie a queste opportunità si costruiscono con  i ragazzi percorsi di responsabilizzazione ed inserimento sociale». L’Arci Reggio Calabria non è nuova alla collaborazione e coinvolgimento dei ragazzi del Centro di Prima Accoglienza: dopo i campi antimafie, che si sono svolti la scorsa estate a Pentedattilo e Riace e che hanno visto accanto a laboratori di manualità anche momenti di formazione, testimonianze e incontri, tra le prossime iniziative in cantiere c’è il progetto di costruzione delle canoe.

di Ortensia Ferrara

 

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