ROMA- L’Accademia dei Lincei ha presentato una mozione indirizzata ai presidenti di Senato e Camera, al presidente del Consiglio e ai ministri della Sanità, dell’Università e ricerca e dei Beni culturali per chiedere l’approvazione integrale della direttiva europea (2010/63) sulla sperimentazione animale. La direttiva, approvata l’8 settembre 2010, contiene 56 articoli e 8 allegati che riguardano la protezione degli animali utilizzati per fini scientifici regolamentando metodi e procedure. Come si legge nella mozione “Questa direttiva è stata studiata a lungo e discussa in molte sedi istituzionali internazionali, compresa l’Italia. Il suo testo finale prevede una sperimentazione pienamente compatibile con il rispetto per gli animali e deve quindi essere recepita dall’Italia senza appesantimenti e restrizioni come già avvenuto in altri Paesi della Comunità.” Gli scienziati dell’Accademia temono eventuali modifiche dettate da motivazioni più politiche che scientifiche, modifiche che “Indurrebbero gravi danni alla ricerca, limiterebbero molto la libertà di ricerca, interferirebbero con il progresso della medicina nel nostro Paese e limiterebbero lo sviluppo della nostra industria biotecnologica e farmacologica, già molto meno sviluppata rispetto agli altri Paesi europei.”
LA POSIZIONE – Secondo l’Accademia, la sperimentazione animale è fondamentale per il progresso scientifico, in quanto “tutti i risultati ottenuti in vitro devono necessariamente essere verificati ed ampliati a livello animale prima di poter essere continuati a livello di ricerca sull’uomo.”. La mozione dell’accademia risponde, quindi, anche alle critiche dei gruppi animalisti riguardo le condizioni a cui sono sottoposti gli animali , affermando che  il 90% degli esperimenti viene effettuato, nel nostro Paese, su topi e  ratti  e, in ogni caso, rispettando le regole esistenti e sotto il controllo di un veterinario nominato dal Ministero della Sanità.
di Sara Imparato

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