FIRENZE. In Italia, secondo il Cnel, l’87% delle persone disabili tra 6 e 24 anni vive in famiglia, quasi il 45% ha un disabilità grave o è affetto da multidisabilità. In Toscana le persone con disabilità sono oltre 82 mila, di cui 25.648 in carico ai servizi territoriali (Ars Toscana). Quelle con disabilità motoria sono circa 36 mila, con disabilità psico-sensoriali quasi 16 mila. Il numero più consistente in provincia di Firenze, quasi 14 mila; seguono Lucca (12.647), Pisa (10.563), Arezzo (9.822), Livorno (8.716), Massa (6.539), Pistoia (5.796), Prato (5.161), Siena (4.977) e Grosseto (4.310).  Secondo questi dati nei prossimi anni aumenterà drasticamente il numero delle persone disabili ‘a rischio’ di restare, alla morte dei familiari, senza supporto. Da tempo, infatti, familiari e associazioni denunciano con preoccupazione la questione del cosiddetto ‘durante e dopo di noi’, chiedendo politiche e servizi che garantiscano alle persone con disabilità un futuro sereno e dignitoso senza che la responsabilità di quel futuro ricada tutta sulle spalle delle famiglie. Il volontariato in questi anni ha attivato progetti e interventi innovativi nell’ambito del ‘durante e dopo di noi’ ed è proprio per sostenere le associazioni toscane che operano in questo settore che Cesvot ha avviato nel 2011 un percorso di conoscenza e scambio di buone prassi. Da quel percorso è nato il primo Coordinamento toscano per il durante e dopo di noi, le cui finalità e attività saranno presentate a Firenze venerdì 7 dicembre nel convegno “Durante e dopo di noi. Lavori in corso”. Al convegno parteciperanno, tra gli altri, la portavoce del Coordinamento Patrizia Frilli, Giovanni Pasqualetti della Regione Toscana, Elena Vivaldi e Francesca Biondi Dal Monte della Scuola S. Anna di Pisa curatrici del volume, pubblicato da Cesvot, “Disabilità e dopo di noi. Strumenti ed esperienze”.

di Davide Domella

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