di Emiliana Avellino
NAPOLI. «A volte non esco di casa per paura di non trovare il posto auto al ritorno». È amareggiato Marco Scotti, classe 1975, affetto, da circa dieci anni, da una malattia neurologica degenerativa, dal 2006 inoltra, senza successo, richieste al Comune di Napoli per l’assegnazione di uno stallo di parcheggio sotto casa, in via Diomede Carafa, a Bagnoli.
«Tra la scuola e il mercatino, proprio vicini la mia palazzina – ha spiegato – non riesco mai a trovare un posto per l’auto e sono costretto, con grande fatica, a percorrere lunghi tratti con le grucce e ogni volta rischio di cadere». Negli anni di richieste Marco ne ha inoltrate varie, corredate anche di documentazione fotografica nella quale si dimostra la presenza, nella strada, di vetture con assicurazione scaduta, lasciate, dai rivenditori della zona, ad occupare spazi utili per il parcheggio.
Sindaco, assessori, responsabili degli uffici preposti, Marco Scotti ha scritto a tutti.

IL PARADOSSO. «Voglio – ha detto – farmi portavoce di una categoria, figlia di un Dio minore. È vero ci sono i falsi invalidi, ma chi ha una disabilità comprovata dovrebbe vedersi riconoscere i propri diritti, ad iniziare da quelli minimi, come lo stallo per il parcheggio sotto casa». In realtà la soluzione al grande problema del trentasettenne sarebbe anche semplice, un posto “H” è già previsto e segnalato proprio all’esterno del suo palazzo. «Apparteneva – ha raccontato – ad un bambino, che purtroppo è morto, dovrebbe solo essermi assegnato».
LA LOTTA. Non ha intenzione di arrendersi, Marco lotta ogni giorno contro la sua malattia ed è intenzionato a continuare a lottare perché gli vengano riconosciuti i propri diritti. «Io non auguro la mia disabilità a nessuno – ha concluso – ma almeno si passassero la mano per la coscienza; poi organizziamo la giornata mondiale per il diversamente abile, sono tutte chiacchiere. Ha detto bene Roberto Benigni la Costituzione è un bel libro quando si applicherà saremo una Nazione civile».

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