L’appello di Sergio D’Angelo:  «Chiudere gli ospedali giudiziari e rafforzare i servizi assistenziali territoriali»

Balli e musiche di Scugnizzi, degustazione di gelati e un po’ di cabaret all’interno dell’Ospedale Psichiatrico di Secondigliano. Un modo differente per creare degli spazi di vivibilità per le 120 persone che vivono nell’Opg di Napoli. Tra i visitatori d’eccezione, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e l’assessore comunale alle Politiche Sociali Sergio D’Angelo, accompagnati dal direttore dell’Opg Stefano Martone. «Chiudere gli ospedali giudiziari e rafforzare i servizi assistenziali territoriali»: è l’appello al governo lanciato dall’assessore D’Angelo.
Non è la prima visita degli istituti penitenziari del neosindaco arancione. Luigi de Magistris ha già incontrato i detenuti di Poggioreale per avviare la raccolta differenziata e attivare un sito di compostaggio all’interno del carcere. «Il sindaco è qui per dimostrare attenzione e vicinanza per il lavoro fatto», ha dichiarato il primo cittadino di Napoli, «questo non è un incontro occasionale, ho già visitato altri istituti penitenziari. Sono qui all’Opg per vedere cosa può fare l’amministrazione per percorsi di solidarietà, di rieducazione e di reinserimento nella società, anche attraverso lavori socialmente utili».
Nell’Opg di Secondigliano si trovano 120 persone, circa sessanta hanno preso parte all’iniziativa promossa dall’assessorato alle Politiche sociali all’interno del progetto “Estate serena”. In tanti parteciperanno, ad agosto, alle minicrociere per visitare le isole del golfo di Napoli. «Siamo interessati e preoccupati di quello che accade dentro queste strutture e preoccuparci di quello che accade fuori», ha continuato l’assessore alle Politiche Sociali, Sergio D’angelo, «non facciamo tutto da noi, l’amministrazione fa la sua parte con iniziative come questa. Ci aspettiamo che anche le altre istituzioni facciano altrettanto. Faccio un appello al Governo perché chiuda per legge gli Opg, un appello alla Regione perché ritorni a investire sulla rete territoriale di servizi sociosanitari».

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