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di Antonella Lombardi
PALERMO. La passione per il mare lo ha salvato da un futuro che forse era gia’ segnato, insegnandogli presto a essere responsabile in una regata come la Palermo – Montecarlo. Giuseppe, 18 anni, e’ uno dei tanti ragazzi siciliani con un passato da ‘minore a rischio’ e un presente che si e’ gia’ riscattato: dopo soli tre mesi di allenamento ha fatto il ‘drizzista’ in regata, cioe’ ha imparato a issare tutte le vele in una competizione di primo piano. Una passione che lo ha spinto a prendere la patente nautica e che lo portera’ ad essere istruttore della Lega navale. “Dopo quello che ho passato voglio far capire ad altri ragazzi quanto e’ bello il mare”. Che il suo impegno sia diventato passione lo si vede anche dal tatuaggio a forma di ancora che porta sul collo. La sua testimonianza e’ una delle tante tra quelle di circa 400 ragazzi che hanno partecipato al progetto ‘Crescere educando’, pensato proprio per aiutare i giovani a rischio a reinserirsi in un percorso di legalita’. A Palermo e’ stato siglato il protocollo d’intesa con la cooperativa sociale ‘Azzurra’ e il Centro per la giustizia minorile della Sicilia. Diverse le iniziative che hanno coinvolto i 400 ragazzi delle province di Palermo, Caltanissetta e Messina, dai corsi di cucina a quelli di vela, ai cortometraggi realizzati.
A GIFFONI. Uno dei corti sara’ presentato anche al Giffoni Film Festival. Il progetto ‘Crescere educando’ e’ finanziato dall’assessorato regionale della Famiglia e dal ministero della Gioventu’ con i fondi dell’ accordo di programma quadro ‘Giovanni protagonisti di se’ e del territorio’.  Momento cruciale dell’iniziativa e’ stato il varo, alla Cala di Palermo, di un’imbarcazione costruita dai ragazzi. “Si tratta della quinta barca realizzata dal 2005 ad oggi – dice Giuseppe Tisci, presidente della Lega Navale di Palermo – ogni anno offriamo gratuitamente lezioni di vela ai giovani disagiati e grazie a questa intesa potremo offrire sicuramente maggiori opportunita’ di crescita per i giovani”.
“In questi anni sono aumentate le aree di disagio a causa dell’aumento delle separazioni, per cui serve maggiore opera di prevenzione e di recupero – ha detto Angelo Meli, direttore del Centro per la giustizia minorile per la Sicilia. Nella nostra regione i minori sotto procedimento sono circa 1.500, di cui solo poco piu’ di un centinaio negli istituti penali. Segno che il carcere alla fine e’ l’extrema ratio”. L’iniziativa e’ sostenuta anche dalla provincia di Palermo. Alla costruzione della barca a vela, chiamata ‘Azzurra 600′, hanno partecipato 15 ragazzi, ma l’esperienza piu’ dura e’ stata imparare a convivere seguendo una disciplina su imbarcazioni di 6 metri, confrontandosi con altri coetanei dal passato turbolento. “In mare ti confronti con le tue paure, con i tuoi pensieri – racconta Giuseppe – non puoi mentire, devi faticare, lavorare in sinergia con gli altri membri dell’equipaggio”. Cosi Giuseppe ha imparato cosa vuol dire sacrificio, lavoro, lealta’. E provera’ a insegnarlo ad altri giovani che il mare, forse, finora lo hanno solo sognato.

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