BUSTO ARSIZIO (VARESE). Un gruppo di sportivi africani ha scritto al sindaco Gigi Farioli: «Sosteniamo la sua iniziativa e ci saremo». Ê la prima risposta giunta in comune, dopo la proposta lanciata dal sindaco della città offesa dalla contestazione razzista ai giocatori di colore del Milan, di istituire un laboratorio cittadino contro le intolleranze. Farioli è stato debordante nei giorni scorsi, in tv e alla radio. La città è stata travolta da una notorietà negativa che il primo cittadino del Pdl ha cercato di ribaltare. «Bisogna trasformare quello che è stato uno scandalo causato da pochi – afferma nella straordinaria prova di maturità della città di Busto Arsizio, e un’occasione di riscatto per il calcio intero». Pochi giorni fa ha inviato una lettera a decine di personalità e associazioni, dalla Figc, a Cesare Prandelli, fino ai calciatori e ha chiesto loro di partecipare a un giorno della memoria laboratorio antirazzista, la cui prima riunione si terrà il 27 gennaio, in corrispondenza della giornata della memoria (che però è domenica). Ma perché non rimangano solo parole, bisogna che si concretizzi questo laboratorio. Finora è arrivata solo l’adesione del «Gruppo Africano cultura e sport» di Torino, una onlus con più di mille soci. Farioli ha chiesto a Lilian Thuram, ex calciatore della Juventus di fare da presidente onorario di questo organismo ma in comune ancora non hanno avuto risposta. «È stato contattato – fanno sapere – ma attendiamo che si faccia sentire». Il comune pensa a eventi sportivi, calcistici, culturali, spettacoli, insomma tutto va bene purché si dia una sterzata all’immagine di città razzista. Anche i club di tifosi si sono detti disponibili a partecipare. «In questi giorni siamo sottoposti a un’incredibile sovraesposizione mediatica – aggiunge il primo cittadino – speriamo che dia i suoi frutto». E c’è anche una novità dell’ultima ora, nel suo partito c’è chi gli sta chiedendo di candidarsi alle elezioni.

di Roberto Rotondo per il Corriere della Sera

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