don-luigi-ciottiBOLOGNA  – Fino al 31 ottobre oltre 1 milione e 260 mila soci di Coop Adriatica potranno donare il proprio Ristorno (una quota percentuale sugli acquisti effettuati l’anno precedente che è restituita ai soci) a Libera Terra, per sostenere la start up della nuova cooperativa “Rita Atria”, che coltiverà i terreni confiscati alla mafia nel Trapanese, nei comuni di Castelvetrano, Partanna e Paceco.
La cooperativa porta il nome di una giovanissima testimone di giustizia, Rita Atria, nata a Partanna in una famiglia mafiosa. Rita con coraggio, nel 1991, scelse di collaborare con il giudice Paolo Borsellino per raccontargli quello che sapeva sulla criminalità del suo paese. Una settimana dopo la strage di via D’Amelio, nel 1992, Rita si tolse la vita lanciandosi dalla finestra della sua stanza.
“Questa non è solo un’iniziativa di solidarietà, perché quella autentica è indivisibile dalla corresponsabilità e dall’impegno di animare le cooperative che sorgono sui terreni confiscati alla mafia – sottolinea don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera – Ogni donazione sarà un piccolo gesto di giustizia per dare una mano alle realtà che le gestiscono”.
Ora, anche grazie alle donazioni dei soci di Coop Adriatica, i terreni della cooperativa “Rita Atria” saranno bonificati e coltivati nel segno della legalità e secondo i principi dell’agricoltura biologica per produrre l’oliva dop Nocellara del Belice, che diventerà un olio con l’etichetta Libera Terra.
 Nella cooperativa lavoreranno giovani e persone in difficoltà, selezionate con un bando pubblico. Il Ristorno può essere scontato dai soci Coop sulla spesa, o devoluto tutto o in parte in solidarietà a questa iniziativa. La donazione può essere effettuata alle casse dei negozi di Coop Adriatica. Lo scorso giugno, sempre insieme Coop Adriatica e Libera, grazie al progetto della Carta solidale hanno raccolto 30 mila euro, che  andranno allo sviluppo della cooperativa sociale di Libera Terra “Rosario Livatino”, che opera sulle terre confiscate alla criminalità a Naro, in provincia di Agrigento.  Circa 260 ettari di terreno coltivati per produrre miele, pasta e legumi biologici a marchio Libera Terra, creando posti di lavoro “giusti”.
 

di Paola Amore

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