ROMA. Scuole, si riapre ma senza le garanzie di sicurezza. Maancano le certificazioni in 3 istituti su 4, la manutenzione ordinaria e’ diventata un lusso per pochi, le aule sono sovraffollate in un terzo dei casi. “Non vorremmo rovinare la festa per l’inizio dell’anno scolastico a quasi 9 milioni di studenti e alle loro famiglie, ma anche quest’anno siamo qui a ricordare che almeno un terzo delle nostre scuole e’ insicuro, soprattutto nel sud del Paese”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva che il 20 settembre presentera’ il X Rapporto su sicurezza, qualita’ e comfort degli edifici scolastici.
LA DENUNCIA. “E a fronte di cio’, gli strumenti e le risorse messe in campo sono davvero inadeguate: ad esempio che fine hanno fatto i 400 milioni di euro dei Fondi Fas destinati prevalentemente a Calabria, Campania, Puglia e Sicilia? Non ha alcun senso procedere alla richiesta di deroga alla normativa antincendio come fatto dal sindaco di Campobasso, che ha ritardato di una settimana l’apertura delle scuole. In un tempo cosi’ breve la situazione non cambiera’ e gli studenti entreranno comunque in aule insicure, anche se il sindaco non avrebbe di fatto piu’ alcuna responsabilita’ in caso di incendio. Piuttosto ci appelliamo al Ministro perche’ obblighi le scuole a dotarsi entro la fine dell’anno delle certificazioni, rivedendo i limiti di spesa imposti dal patto di stabilita’, e modifichi l’art.64 della legge 133/2008 che ha previsto l’innalzamento del numero di studenti per classe e che, di fatto, contrasta con i limiti della normativa antincendio”.

di M. D.

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